Lo statuto speciale di cui godranno i rifugiati ucraini in Svizzera non fa di loro dei "privilegiati". A dirlo è la Commissione federale della migrazione.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/mrj
Per la prima volta nella storia, la Svizzera ha deciso di applicare lo statuto di protezione speciale per un gruppo di persone in fuga da un Paese in guerra: i rifugiati ucraini saranno accolti nella Confederazione avranno il diritto di soggiornarvi per un anno con possibilità di proroga e potranno richiedere il ricongiungimento familiare. Per queste persone, quindi, non si applicano le condizioni per le richieste d’asilo in vigore nel Paese.
Contenuto esterno
Non si tratta, però, di una disparità di trattamento con chi è obbligato a rispettare le condizioni per richiedere asilo in Svizzera, come per esempio cittadini siriani o afghani. Lo spiega ai microfoni della RSI la direttrice della Commissione federale della migrazione Bettina Looser: “Questo statuto per legge è pensato per una guerra classica e Siria e Afghanistan non sono considerati come Paesi in guerra. Anche se non può sembrarci così ovvio, lì ci sono conflitti di carattere civile”.
Anche la consigliera federale Karin Keller Sutter ha spiegato, dopo l’annuncio dell’introduzione dello statuto di protezione “S”, che la situazione in Ucraina non è paragonabile ad altri casi del recente passato.
Ora bisogna però impegnarsi affinché si possa organizzare rapidamente la formazione scolastica di bambini e giovani, come pure dei corsi di lingua per gli adulti, aggiunge Looser.
BNS: la priorità è la stabilità dei prezzi, ribadisce Schlegel
Questo contenuto è stato pubblicato al
Mantenere la stabilità dei prezzi è il compito principale della Banca nazionale svizzera. Lo ha ribadito oggi, il presidente della direzione Martin Schlegel.
Iniziativa responsabilità ambientale, campagne dalle cifre modeste
Questo contenuto è stato pubblicato al
Circa 665'000 franchi sono stati spesi durante le campagne della votazione federale dello scorso 9 febbraio, data in cui gli svizzeri hanno respinto l'iniziativa per la responsabilità ambientale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel giro di una settimana, la polizia vallesana ha sequestrato due monopattini in grado di superare i 100 km/h. Le trottinette sono state confiscate e i proprietari denunciati.
Dazi, la Svizzera è tra i partner prioritari degli USA
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera figura tra i 15 Paesi con cui gli Stati Uniti intendono trovare rapidamente una soluzione alla questione dei dazi doganali. Lo ha affermato la ministra delle finanze e presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.
Fermati a Sils due uomini con gioielli e orologi rubati nell’auto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dipendenti dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) hanno scoperto orologi, gioielli e monete rubati durante un controllo di un veicolo a Sils in Engadina (GR) all'inizio di aprile. I due occupanti dell'auto con targhe italiane sono stati consegnati alla polizia cantonale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Negli ultimi dieci anni, la forza lavoro svizzera è invecchiata: dal 2014 al 2024 l'età media delle persone attive è passata da 41,2 a 42,3 anni.
Erasmus+ costerebbe il triplo a Berna rispetto alla soluzione attuale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se sarà associata al programma dell'Unione europea Erasmus+ dal 2027, come nelle intenzioni del Consiglio federale, la Svizzera dovrà pagare tre volte di più rispetto a quanto fa per l'attuale soluzione nazionale.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Bombe sulla più grande centrale atomica in Europa
Questo contenuto è stato pubblicato al
Fiamme ed esplosioni nell'impianto ucraino di Zaporizhzhia hanno fatto tenere con il fiato sospeso l'Europa. Le bombe non hanno però colpito i reattori.
Cassis: “Massima priorità alla protezione dei civili”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il presidente elvetico ha preso contatto con il suo omologo ukraino. La popolazione e le infrastrutture non possono essere l'obiettivo degli attacchi.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.