Lo statuto speciale di cui godranno i rifugiati ucraini in Svizzera non fa di loro dei "privilegiati". A dirlo è la Commissione federale della migrazione.
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tvsvizzera.it/mrj
Per la prima volta nella storia, la Svizzera ha deciso di applicare lo statuto di protezione speciale per un gruppo di persone in fuga da un Paese in guerra: i rifugiati ucraini saranno accolti nella Confederazione avranno il diritto di soggiornarvi per un anno con possibilità di proroga e potranno richiedere il ricongiungimento familiare. Per queste persone, quindi, non si applicano le condizioni per le richieste d’asilo in vigore nel Paese.
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Non si tratta, però, di una disparità di trattamento con chi è obbligato a rispettare le condizioni per richiedere asilo in Svizzera, come per esempio cittadini siriani o afghani. Lo spiega ai microfoni della RSI la direttrice della Commissione federale della migrazione Bettina Looser: “Questo statuto per legge è pensato per una guerra classica e Siria e Afghanistan non sono considerati come Paesi in guerra. Anche se non può sembrarci così ovvio, lì ci sono conflitti di carattere civile”.
Anche la consigliera federale Karin Keller Sutter ha spiegato, dopo l’annuncio dell’introduzione dello statuto di protezione “S”, che la situazione in Ucraina non è paragonabile ad altri casi del recente passato.
Ora bisogna però impegnarsi affinché si possa organizzare rapidamente la formazione scolastica di bambini e giovani, come pure dei corsi di lingua per gli adulti, aggiunge Looser.
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