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Le ore trascorse lavorando sono in aumento in Svizzera

Pendolari in stazione
Keystone / Martin Ruetschi

Il volume di lavoro nella fascia di età tra i 20 e i 64 anni ha segnato una progressione più marcata nella Confederazione che nell’UE.

Si allungano i tempi effettivi di lavoro in Svizzera: nel 2021 sono state lavorate 7,8 miliardi di ore. Ciò corrisponde al 2,5% in più dell’anno precedente.

Dato che il numero di impieghi è rimasto pressoché stabile (-0,1%) la crescita è dovuta all’incremento della durata effettiva dell’attività professionale.

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Questo è dovuto al forte calo della assenze, fra l’altro a causa dell’incidenza minore del lavoro ridotto, spiega l’Ufficio federale di statistica (UST)Collegamento esterno in un comunicato odierno. Il volume di ore lavorate rimane comunque inferiore dell’1,3% a quello del 2019, ossia prima dell’arrivo del coronavirus.

I dati in base al settore professionale

La durata settimanale effettiva di impiego dei dipendenti a tempo pieno nel 2021 si è attestata a 39 ore e 16 minuti. Il carico di lavoro più elevato è stato rilevato nel settore primario (45h08), seguito dai rami delle finanze e delle assicurazioni (41h24), dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (40h20) e dall’amministrazione pubblica (pure 40h20). La durata più corta è stata registrata nel settore alloggio e ristorazione (29h45 minuti), poiché la disoccupazione parziale era ancora molto frequente.

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Per poter procedere a confronti internazionali l’UST ha anche calcolato la variazione delle ore di lavoro nella sola fascia di popolazione dei 20-64enni, risultata del +4,7% fra il 2020 e il 2021. La progressione elvetica è superiore alla media degli Stati dell’Unione europea (+4,1%).

Balzo del 12,2% in Belgio, del 3,2% in Lussemburgo

Il paese che ha registrato l’incremento più marcato è stato il Belgio (+12,2%), seguito da Cipro (+10,4%) e dalla Spagna (+9,5%), mentre all’altra estremità si trovano Islanda, Estonia e Lussemburgo, (rispettivamente -5,5%, -4,9% e -3,2%).

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