Bomba all'idrogeno, nuovo test della Corea
Dal pulpito dell'ONU a New York Donald Trump non ha escluso l'annientamento totale della Corea del Nord. Ora arriva, per la prima volta, una risposta diretta di Kim Jong Un. Il leader nordcoreano ha definito Trump, tra l'altro, "un folle" assicurandogli che pagherà "caro" per le sue minacce al Paese asiatico. Intanto Pyongyang potrebbe condurre il più potente test di bomba all'idrogeno nel Pacifico.
Minacce e contro minacce che volano tra New York e Pyongyang: la conferma di una situazione in cui i tradizionali parametri di riferimento sono saltati.
Bomba all'idrogeno
La Corea del Nord dunque potrebbe condurre il più potente test di bomba all'idrogeno nel Pacifico, tra le "azioni di più alto livello" contro gli Stati Uniti.
È l'ipotesi espressa dal ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong-ho in merito alle affermazioni del leader Kim Jong Un che sta considerando le più potenti iniziative in risposta al presidente americano Donald Trump e alla sua minaccia di "distruzione totale" del Paese eremita.
"Potrebbe essere la detonazione più potente di bomba all'idrogeno nel Pacifico", ha affermato Ri, a New York per seguire i lavori dell'Assemblea generale dell'Onu, aggiungendo però "di non avere idea di quali azioni potrebbero essere prese dato che saranno ordinate dal leader Kim Jong Un".
Il Giappone si prepara
"Non possiamo escludere la possibilità che il test missilistico minacciato dalla Corea del Nord - capace di far esplodere una bomba all'idrogeno nel Pacifico - possa essere condotto sui nostri cieli". Ha risposto così alla stampa il ministro della Difesa giapponese Itsunori Onodera, spiegando che Tokyo prende seriamente le parole del ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong Ho, e che il governo nipponico risponderà ad ogni eventualità con i necessari livelli di allarme e le misure di sorveglianza adeguate.
La Cina invita alla calma
Pechino invita tutte le parti a esercitare autocontrollo dopo l'ipotesi di test di bomba all'idrogeno nel Pacifico ventilata a New York dal ministro degli Esteri di Pyongyang Ri Yong-ho.
L'Unione europea pensa a nuove sanzioni
L'Ue va verso l'adozione di nuove sanzioni nei confronti della Corea del Nord. È quanto si apprende da fonti europee. I 28 hanno raggiunto una bozza di accordo anche se manca ancora una formalizzazione che, secondo le previsioni, potrebbe arrivare alla prossima riunione del Consiglio Affari Esteri, in agenda il 16 ottobre.
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