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La situazione rimane drammatica in Siria

Il Governo di Damasco ha accettato di aprire altri due valichi di frontiera per permettere l'ingresso degli aiuti umanitari internazionali in seguito al sisma che ha colpito la Siria una settimana fa. La situazione rimane però drammatica nelle zone colpite e si somma alle sofferenze con le quali il popolo siriano convive da anni. Attualmente non è nemmeno chiaro quante siano le vittime del sisma: secondo fonti governative sono 4'000, secondo i ribelli sono 5'000 e secondo stime internazionali sarebbero 6'000.

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La situazione umanitaria drammatica è aggravata dalla situazione politica ed è legata all’atteggiamento del presidente siriano Bachar al Assad. Il capo di Stato si è infatti profilato quale unico intermediario dell’aiuto internazionale, spiega ai microfoni della Radiotelevisione svizzera Hasni Abidi, politologo università di Ginevra. Al Assad, dice, “ha sfruttato il terremoto per affermare che la situazione umanitaria è dovuta alle sanzioni internazionali contro il suo Paese”. Non è però questo il caso: le sanzioni, infatti, non riguardano l’assistenza medica, logistica o alimentare in un contesto come quello del terremoto. “È anche riuscito a farsi visitare – aggiunge Abidi – da altri capi di Stato in questo periodo nel quale viene boicottato”.

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