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La gioia di Napoli contagia la stampa svizzera

fuochi d artificio
A Napoli la festa durerà sicuramente a lungo. Copyright 2023 The Associated Press. All Rights Reserved

È raro che la conquista di uno scudetto trovi così tanto spazio sui giornali elvetici. Una vittoria partita da lontano e che confuta anche qualche stereotipo su Napoli e il meridione.

“Volevano addirittura far eruttare il Vesuvio”, titola venerdì il Tages-AnzeigerCollegamento esterno, dedicando un lungo reportage alla città campana.

Il romando Le TempsCollegamento esterno e il BlickCollegamento esterno ritornano invece sulla folle notte vissuta per le strade di Napoli dopo la conquista dello scudetto con un album fotografico.

Addirittura la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno – che raramente dà molto spazio allo sport – pubblica sulla sua homepage un articolo corredato da una foto della folla in festa a Napoli.

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“Se si volesse ricercare la profonda rivoluzione culturale che è contenuta in questo titolo, solo il terzo nella storia del club, allora si finisce rapidamente nell’estroso trattamento della superstizione, la scaramanzia [in italiano nell’articolo, ndr]”, scrive il corrispondente del Tages-Anzeiger Oliver Meiler. A Napoli – osserva – anche i bambini sanno che festeggiare in anticipo porta sfortuna.

Questa volta, però, grazie anche all’ampio vantaggio della squadra azzurra, si è fatto uno strappo alla regola e da settimane i venditori ambulanti propongono tutti i gadget più disparati che commemorano questo terzo trionfo in campionato.

Questo successo, inatteso dopo che prima dell’inizio della stagione il Napoli aveva venduto alcune delle sue star, pone fine al dominio durato 22 anni di Juventus, Milan e Inter.

“Un titolo con i piedi per terra”

Il modo in cui è giunta questa vittoria – sottolinea il Tages-Anzeiger – confuta anche qualche stereotipo su Napoli e sul meridione. Aurelio De Laurentiis, “ADL, come lo chiamano, come se l’acronimo fosse un marchio di moda”, è ora “considerato un modello di gestione oculata. Il presidente ha tagliato gli stipendi, su tutta la linea, e ha aumentato i prezzi dei biglietti”.

“È un titolo con i piedi per terra, costruito con pazienza e in modo sostenibile e quindi diversamente rivoluzionario”, prosegue il giornale svizzero tedesco.

Anche Le Temps rende omaggio al presidente e produttore cinematografico di origine romana. Seppur spesso contestato da alcune frange ultras per la sua gestione giudicata troppo mercantilistica del club, “Napoli gli deve una gioia che non conosceva da 33 anni e che senza dubbio sarà ancora più grande domenica allo Stadio Maradona per il ritorno degli eroi contro la Fiorentina”.

Un aspetto – quello dell’attenzione ai conti – sottolineato anche dal Corriere del TicinoCollegamento esterno. “Dal ritorno in A al 2014, il Napoli ha messo assieme otto bilanci consecutivi in utile, scrive il giornale ticinese. Con profitti complessivi per 70 milioni di euro. Una gestione attenta, oculata. Necessariamente ancorata alla politica del passo secondo la gamba”.

Questa vittoria lascia presagire un futuro roseo. ” Il club vanta un’ottima posizione finanziaria e una rosa rinnovata e, per forza di cose, rivalutata. Le prossime sfide, piuttosto, si giocheranno lontano dal rettangolo verde. Rinforzare l’immagine e il brand, costruire lo stadio e il centro sportivo, portare il Napoli (e Napoli) al livello di altre società e città che vivono e respirano calcio da mattina a sera”, scrive il Corriere del Ticino.

Una vittoria “del sud del mondo”

Ma sui giornali svizzeri non c’è spazio solo per mere considerazioni finanziarie. Dalle colonne della Neue Zürcher Zeitung, il giornalista Michele Coviello, nato e cresciuto nel Canton Argovia da genitori di origine campana, evoca il suo rapporto con Napoli e la sua squadra di calcio. Un amore – quello con il club di Diego Armando Maradona – che non è mai pienamente sbocciato: “La Sampdoria, squadra del nord, mi sembrava più nobile. Un compromesso a metà strada tra il Mittelland in cui vivevo e il Mezzogiorno”.

Oggi le sensazioni che suscitano il calcio si sono affievolite: “Proprio per questo invidio i napoletani. Ormai sono un lontano parente che non è riuscito nemmeno a entrare nella lista degli invitati al matrimonio”, scrive Michele Coviello.

“Che festeggino a lungo. Se lo meritano e, soprattutto, ne hanno bisogno”, prosegue il giornalista. Così come ne ha bisogno il meridione.

“Trentatré anni dopo il suo ultimo trionfo, la SSC Napoli vince lo scudetto in blocco, con giocatori che prima erano quasi sconosciuti. Sembra un riscatto dal mito di Maradona, un’auto-emancipazione del popolo. E non solo. I calciatori di oggi hanno vinto il titolo come squadra. Vengono dall’Africa, dall’Asia, dal Sudamerica. Dal sud del mondo. Napoli è la nostra corazza contro le avversità della vita”.

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