La fine di un’era: in Svizzera gli MMS appartengono ormai al passato
All'epoca del boom, ogni Capodanno gli MMS inviati si contavano in milioni.
Keystone / Alessandro Della Bella
Dopo Swisscom, anche un altro grande operatore svizzero di telefonia mobile – Salt – ha deciso di disattivare il servizio MMS.
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Keystone-ATS/mar
Introdotto per la prima volta all’inizio degli anni 2000, il Multimedia Messaging Service (MMS) sembra ormai essere arrivato in fin di vita.
Questo sistema per inviare foto e video – a pagamento – attraverso la rete mobile è diventato obsoleto dopo la diffusione di applicazioni di messaggistica istantanea gratuite come WhatsApp.
Gli operatori di telefonia mobile in Svizzera stanno così disattivando il servizio. Dopo Swisscom, anche Salt ha deciso di smettere di offrire questa opzione.
“Gli MMS stanno diventando sempre meno utili. A causa delle numerose alternative (iMessage, Message+, WhatsApp, Signal, Threema, ecc.) e del forte calo di utilizzo, i principali operatori di telecomunicazioni svizzeri, tra cui Salt, smetteranno di offrire servizi MMS a partire dal 10 gennaio 2023”, ha annunciato Salt sul suo sito web.
Il portavoce di Swisscom Christian Neuhaus, intervistato dalla Tribune de Genève e da 24 Heures, ha dichiarato che “l’utilizzo del servizio MMS è diminuito drasticamente dal 2013 (anno del suo picco con 63 milioni di MMS inviati solo sulla rete Swisscom). L’MMS ha perso costantemente interesse”.
Il gigante svizzero delle telecomunicazioni aveva già annunciato a febbraio l’interruzione del servizio di messaggistica multimediale (MMS), che è stato gradualmente eliminato da marzo. Dall’inizio di quest’anno, il servizio non è più disponibile.
Un terzo operatore esita ancora
L’MMS non è però del tutto morto in Svizzera. Sunrise, il terzo operatore attivo nella Confederazione, sta ancora esitando. “Osserveremo la situazione e le esigenze della nostra clientela e valuteremo in seguito il da farsi”, ha dichiarato una portavoce a La Tribune de Genève e 24 Heures.
L’MMS è stato lanciato come detto nei primi anni 2000. All’epoca del boom, ad ogni Capodanno, gli operatori e i media diffondevano regolarmente statistiche sul numero di messaggi inviati attraverso le reti, nell’ordine delle decine di milioni.
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