L’Associazione aziende elettriche svizzere (AES) lancia l’allarme: non si riuscirà a raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
I progetti per la produzione di energia rinnovabile non si stanno sviluppando a una velocità adeguata, secondo le imprese elettriche.
Per confermare l’obiettivo di azzeramento delle emissioni di CO2 a metà secolo, come sottoscritto da Berna nell’ambito dell’accordo di Parigi, sarà indispensabile produrre almeno 37 terawattora (TWh) di elettricità supplementare entro il 2050, sottolinea l’organizzazione nazionale.
I 104 progetti idroelettrici, fotovoltaici, eolici e di biomassa previsti attualmente, viene sottolineato, non consentiranno di produrre che 4 TWh ulteriori (di cui 3,4 in corrente invernale).
A frenare la diffusione delle rinnovabili, osserva AES, sono “la grande opposizione”, soprattutto a livello locale, e “gli anni di vertenze giuridiche” cui sono confrontati i progetti che vengono avanzati nel Paese.
L’ultimo esempio è dato dalla bocciatura in votazione popolare in Vallese dei parchi solari in altitudine. La popolazione, seguendo le tesi delle organizzazioni ambientaliste locali, ha bocciato il 10 settembre il decreto passato lo scorso febbraio nel parlamento cantonale che voleva accelerare l’iter per la realizzazione dei grossi impianti fotovoltaici in montagna.
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