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La blackface nella tradizione, è tempo di cambiare?

processioni storiche di Mendrisio
KEYSTONE/Karl Mathis

Le Processioni storiche di Mendrisio si sono trovate quest’anno di fronte a un dilemma: abolire o no la pittura sul volto delle figure dei mori.

Sarebbero dovute andare in scena nei giorni del Giovedì e del Venerdì Santo, ma benché il loro annullamento è unicamente imputabile alla pioggia, le Processioni storiche di MendrisioCollegamento esterno, per settimane, sono state al centro di ferventi polemiche.

Nel perno dei dibattiti sulla tradizionale manifestazione prepasquale (che si trova tra i patrimoni culturale immateriale dell’UNESCO) si sono trovate le figure dei mori. Il trucco nero con cui vengono dipinti gli interpreti, per alcuni, sarebbero ormai inaccettabili, perché richiamano in maniera diretta alla blackface del teatro statunitense del diciannovesimo secolo: attori bianchi che sbeffeggiavano personaggi di colore.

Non abbiamo niente a che vedere con queste cose, replica chi dice che la nostra tradizione non ha mai avuto alcuna connotazione razzista e in quanto tale va preservata. E allora, è possibile coniugare le sensibilità internazionali con le tradizioni locali? A Mendrisio, si riuscirà in futuro a trovare una soluzione che accontenti tutti? Ospite nello studio di Falò: Alessio Petralli, linguista e direttore della Fondazione Möbius.

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