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Omicidio reporter, 7 italiani in manette in Slovacchia

La polizia slovacca ha proceduto all’arresto di una decina di persone, tra cui sette italiani, in relazione all’omicidio del giornalista Jan Kuciak.

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Tra i fermati spicca la figura dell’imprenditore Antonino Vadalà, i cui appartamenti a Michalovce e a Trebisov, nell’est del Paese, sono stati sottoposti a perquisizione. Nel corso dell’operazione sono finiti in manette anche il fratello Bruno e il cugino Pietro Catroppa. La pista principale del delitto, hanno confermato fonti di polizia, è quella che porta alla criminalità organizzata.

Il giovane reporter, trovato morto insieme alla fidanzata nel suo appartamento la settimana scorsa, aveva condotto un’inchiesta giornalistica su quattro famiglie calabresi (Vadalà, Cinnante, Rodà e Catroppa), ritenute legate alla ‘Ndrangheta, che svolgono attività economiche, soprattutto nel ramo primario, nella regione orientale della Slovacchia.

In particolare Jan Kuciak aveva rivelato i legami dell’imprenditore Antonino Vadalà con l’assistente del premier Robert Fico, Maria Troskova, e il segretario del consiglio di sicurezza, Vilian Jasan.

Secondo quanto scritto dal reporter i clan calabresi potrebbero essere coinvolti in operazioni poco trasparenti legate ai fondi all’agricoltura erogati dall’Unione europea. Ma un altro possibile sbocco delle indagini potrebbe riguardare il riciclaggio in attività imprenditoriali di capitali di provenienza illecita.

Da parte sua la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, per bocca del suo membro Gaetano Paci, ha fatto sapere di aver ufficialmente informato a suo tempo la polizia slovacca sulla necessità di monitorare le attività dei clan calabresi nel paese.

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