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L’influenza aviaria fa di nuovo capolino in Svizzera

pollaio con un uomo vestito con una tuta di protezione
Negli allevamenti di pollame svizzeri si è sul chi vive. Keystone / Michael Buholzer

L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e della veterinaria (USAV) ha ordinato misure a livello nazionale per prevenire la diffusione dell'influenza aviaria.

Da qualche tempo, ha spiegato giovedì l’USAV in un comunicatoCollegamento esterno, il virus avanza in gran parte dell’Europa. Ciò aumenta il rischio che uccelli selvatici introducano l’epizoozia in Svizzera. La scorsa settimana sono stati notificati i primi due casi in un allevamento a Seuzach, nel Canton Zurigo.

Per evitare il contatto tra uccelli selvatici e pollame domestico, l’USAV, di concerto con i Cantoni, ha così ordinato misure come il divieto di mercati e le esposizioni di pollame. L’uscita del pollame dai cortili va inoltre limitata a un’area protetta dagli uccelli selvatici, ad esempio con recinzioni o reti a maglie strette. I polli vanno poi separati da oche e anatre.

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Allo scopo di impedire l’introduzione del virus attraverso le persone e le attrezzature, va anche limitato l’accesso agli animali allo stretto necessario e va inoltre allestita una stazione igienizzante. Occorre indossare scarpe e vestiti puliti e lavare e disinfettare le mani prima di entrare nei pollai.

Queste misure, che entreranno in vigore lunedì, si applicano sia alle aziende che agli allevamenti amatoriali. Rimarranno in vigore almeno fino al 15 febbraio 2023.

Airone e pavone

Poiché il virus dell’influenza aviaria è presente da tempo in gran parte dell’Europa, era solo una questione di tempo prima che arrivasse in Svizzera. Il periodo attuale è particolarmente delicato anche perché molti uccelli provenienti dall’Europa nord-orientale stanno arrivando nel territorio della Confederazione per svernare, ha spiegato l’USAV.

I casi scoperti la scorsa settimana riguardavano un airone cenerino e un pavone. Entrambi gli uccelli sono stati trovati morti. L’allevamento di Seuzach è stato messo sotto sequestro dal servizio veterinario di Zurigo, che ha anche ordinato misure di risanamento.

Nelle immediate vicinanze sono state allestite una zona di protezione e una zona di sorveglianza.

Non toccare i cadaveri

Secondo le attuali conoscenze, il ceppo virale H5N1 può essere trasmesso all’essere umano solo in casi estremamente rari e solo attraverso contatti molto stretti, ha indicato l’USAV, precisando che la carne di pollo e le uova possono essere consumate senza timore.

Per motivi di sicurezza, l’USAV raccomanda di non toccare gli uccelli selvatici trovati morti. I casi devono essere segnalati ai servizi veterinari, alla polizia o al guardiacaccia.

Le caratteristiche del virus sono mutate a tal punto da colpire sempre più specie di uccelli, sia selvatici che domestici.

Oltre 770’000 animali macellati in Francia

Sebbene la Svizzera sia stata finora risparmiata dal virus, non è così in molti Paesi europei. In Francia, dal primo agosto più di 770’000 anatre, polli e galline ovaiole hanno dovuto essere abbattuti a causa della malattia.

Il precedente focolaio del virus negli allevamenti francesi, tra la fine di novembre 2021 e la metà di maggio 2022, aveva portato all’abbattimento, anche preventivo, di 21 milioni di uccelli, un livello mai visto prima.

Lo scorso inverno, in Svizzera, l’influenza aviaria si è manifestata solo in pochi uccelli isolati: in un allevamento di pollame nel Cantone di Zurigo, sulle rive del Reno nel Cantone di Sciaffusa e nello zoo di Berna.


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