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L’export elvetico segna un nuovo primato a novembre

Terminal portuale sul Reno nella regione di Basilea.
Molte ,le merci che hanno preso la via del Reno in novembre. © Keystone / Gaetan Bally

Il mese scorso sono stati esportati prodotti svizzeri per quasi 22 miliardi di franchi (+4,0%), in particolare in Europa. In forte progressione anche le importazioni (+5,6%).

Mentre le tensioni provocate da Omicron si riverberano sui mercati finanziari internazionali, affluiscono i dati estremamente positivi dell’export elvetico in novembre, trainato dal comparto chimico-farmaceutico.

Rispetto a ottobre le esportazioni sono cresciute del 4,0% a 21,8 miliardi di franchi, segnando un nuovo record mensile, ma anche le importazioni fanno segnare un balzo del 5,6% a 17,6 miliardi, a dimostrazione della congiuntura favorevole.

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Il saldo è quindi positivo per 4,2 miliardi di franchi, secondo i dati pubblicati dall’Amministrazione federale delle dogane (Afd). In termini reali le variazioni risultano però più contenute, in particolare per le esportazioni (+1,5%) mentre le importazioni si sono attestate a +4,3%.

Nel dettaglio a novembre sono emerse evoluzioni divergenti tra i vari settori. Come anticipato il ramo chimico-farmaceutico ha registrato un +7,5% (a 11,8 miliardi di franchi) in termini nominali, seguito da macchine ed elettronica, sostanzialmente rimaste stabili (+0,6% a 2,6 miliardi) mentre sono calate l’orologeria (-1,1% a 1,9 miliardi) e gli strumenti di precisione (-1,2% a 1,4 miliardi). I metalli per contro sono avanzati (+2,0% a 1,2 miliardi).

A livello geografico, il continente più importante per i prodotti elvetici rimane l’Europa (-0,5% a 12,5 miliardi), che appare in lieve calo malgrado il dinamismo mostrato dal principale paese di sbocco dell’export, la Germania (+4,7% a 3,5 miliardi). In forte progressione è invece il Nordamerica (+19,7% a 4,5 miliardi), che aveva vissuto vistosi cali nei due mesi precedenti, mentre arretra leggermente l’Asia (-0,7% a 4,4 miliardi), in linea con la performance della Cina (-0,7% a 1,2 miliardi).

Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante è quello chimico-farmaceutico (+4,3% a 17,6 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (+1,1% a 2,7 miliardi), veicoli (+7,5% a 1,5 miliardi), metalli (+0,2% a 1,4 miliardi), nonché tessili e abbigliamento (+5,0% a 1,1 miliardi).

Riguardo alle regioni, Europa (+8,8% a 12,5 miliardi) e Asia (+12,8% a 4,0 miliardi) sono in forte crescita, mentre il Nordamerica (-18,7% a 1,0 miliardi) mette a referto una flessione.



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