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L’euro compie 20 anni

Era il primo gennaio 2002: 14 Paesi dell'Unione europea cominciavano a usare l'euro come moneta contante. Oggi quei Paesi sono 19 e la moneta unica è nelle tasche di tutti, nonostante una storia travagliata che ha conosciuto momenti difficili.

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“L’euro ha rappresentato una base di stabilità per la nostra unione”, ha dichiarato oggi in un videomessaggio il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “L’euro alimenta la nostra ripresa, scatenando il pieno potenziale di sviluppo sostenibile, lavori di qualità e innovazione”, ha aggiunto.

Il primo anno non fu tutto rose e fiori, però: ci furono gli arrotondamenti al rialzo dei prezzi, per esempio. La sorveglianza spettava agli Stati, ma non tutti la fecero nel modo corretto. C’è poi stata la crisi del debito – nata in Grecia ed estesasi in seguito ad altri Paesi UE – che ha fatto seriamente temere l’esplosione della moneta unica.

“E’ stato molto difficile e ci sono stati momenti di tensione estrema e di sofferenza per molte persone, ma nonostante tutto l’euro ne è uscito intatto e per molti aspetti più forte di prima, perché ha provato la sua solidità”, spiega l’economista Nicolas Veron (bruegel.org).

Tocca ora alla Croazia entrare nell’Eurozona (nel 2023) e forse ci riuscirà anche la Bulgaria.

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