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“ACQuA” del Ceresio, ora si fa sul serio

paesaggio lacustre
A Lavena Ponte Tresa le acque del Ceresio dovrebbero presto ritornare blu come un tempo. tvsvizzera

Sono partiti i cantieri sulle fognature dei paesi rivieraschi italiani; il lago di Lugano torna balneabile a sud grazie a uno sforzo congiunto tra Svizzera e Italia.

La cooperazione transfrontaliera tra Lombardia e Ticino in materia di risanamento delle acque del lago Ceresio sta dando i suoi risultati e, a breve, inizieranno i lavori sulla rete idrica e fognaria nei paesi rivieraschi italiani.

Da anni, anche con prese di posizioni politiche forti ed ufficiali da parte delle autorità cantonali, il Ticino è andato in pressing per chiedere interventi e manutenzione oltre frontiera per limitare gli sversamenti di materiale fognario, acque nere, nel tratto italiano di lago. Inquinamento ambientale documentato spesso dalla stampa ticinese.

Il degrado di quelle acque è stato censito a più riprese anche dalle autorità sanitarie italiane, oltre che dai monitoraggi annuali dai tecnici di Legambiente con la “Goletta dei Laghi” i quali hanno denunciato la compromissione ambientale se non fosse stata invertita la rotta. E da qualche anno, da quando sono cominciati gli investimenti sulle reti idriche, vi è in effetti un costante miglioramento, basti pensare che Lavena Ponte Tresa dal 2021 ha ottenuto la balneabilità nelle sue acque, un traguardo importante anche dal punto di vista turistico che sta portando a un ritorno di presenze non solo dalla Svizzera ma anche dal centro-nord Europa.

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Vista di una riva di un lago con spiaggetta, vegetazione rigogliosa e un cestino della spazzatura

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Verbano e Ceresio, sei punti ancora inquinati

Questo contenuto è stato pubblicato al Ben 14 punti su 29 (di cui 4 sul Verbano e 2 sul Ceresio) risultano fortemente inquinati: i valori di Escherichia coli e/o enterococchi intestinali sono almeno il doppio dei valori limite fissati dalle normative. In altri due luoghi si riscontra un superamento semplice. I campionamenti e le analisi microbiologiche (effettuate in Lombardia tra fine giugno e metà…

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Certo, rimane ancora molto da fare e vi sono fiumi e torrenti sorvegliati speciali come il Rio Bolletta a Porto Ceresio, ma c’è una rinnovata volontà di lavorare assieme per un territorio condiviso tra due Stati. Da questa volontà è nato il progetto Interreg denominato “ACQuA Ceresio – Azioni di Cooperazione per la Qualità delle Acque del Lago Ceresio”. Capofila di questo programma è l’ente Provincia di Varese, con essa partecipano il gestore del servizio idrico integrato Alfa srl, il Cantone Ticino – Dipartimento del territorio e la SUPSI – Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.

Perché intervenire?

La situazione di degrado delle acque, in larga misura per effetto dalle reti di fognatura dei centri abitati rivieraschi e limitrofi al lago in Italia, “ha importanti conseguenze sia sulla fruizione da parte delle popolazioni locali italiane e svizzere sia sull’immagine del territorio e sull’attrattività del lago dal punto di vista turistico”, come si legge nella sintesi del progetto Interreg.

Gli studi effettuati dalla Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere (CIPAIS) hanno individuato quale causa principale del cattivo stato delle acque del bacino proprio gli scarichi provenienti dalle reti fognarie dei Comuni in territorio italiano e l’impatto maggiore è dato dagli sfioratori della rete fognaria che scaricano direttamente a lago e dagli immissari. A ciò va aggiunto che, sul fronte italiano, i continui sversamenti possono essere oggetto di multe e infrazioni anche a livello europeo, come avvenuto nei mesi scorsi per il lago Maggiore dove il Comune di Luino si è ritrovato con sanzioni per 24’000 euro per sversamenti di fogna risalenti al 2017.

Le azioni di studio e l’apertura dei cantieri

Alfa, che è la società pubblica che gestisce il ciclo idrico nei Comuni della provincia di Varese, ha studiato e mappato le caratteristiche delle reti fognarie dei Comuni di Porto Ceresio, Lavena Ponte Tresa e Brusimpiano, e di quelli accanto che recapitano nel Rio Bolletta attraverso il depuratore di Cuasso, cioè Besano, Bisuschio, Viggiù e Cuasso al Monte.

Grazie a un processo di modellazione sono poi state individuate le principali criticità delle reti nonché delle proposte di interventi risolutivi. Ne è scaturito il “Piano degli interventi”, una strategia di medio-lungo termine del valore complessivamente stimato in dieci milioni di euro, una cifra davvero importante, per risolvere i problemi legati al carico di nutrienti che arrivano a lago, anche tramite i corsi d’acqua immissari, a causa di malfunzionamenti e insufficienze del sistema fognario.

Alcuni di questi interventi, che si aggiungono a quelli già realizzati da Alfa srl e ATO Varese sui comuni rivieraschi grazie ad un finanziamento “Patto per la Lombardia” di due milioni di euro e alla sostituzione delle griglie del depuratore di Cuasso, saranno attivati nell’ambito di ACQuA Ceresio con un investimento di ulteriori 1,7 milioni di euro. Si tratta principalmente di lavori di sostituzione di alcune tubazioni fognarie in Porto Ceresio, Brusimpiano e Besano, utili a risolvere insufficienze idrauliche, a mantenere separati i flussi di acque nere e bianche.

Nell’intervista rilasciata a tvsvizzera.it, il presidente di Alfa, Paolo Mazzuchelli, ha spiegato che verrà inoltre realizzato un sistema di telecontrollo sugli sfioratori, con lo scopo di migliorarne il controllo e ridurne gli episodi di malfunzionamento. A questi interventi, grazie a Regione Lombardia, si aggiungono ulteriori 2,1 milioni di euro per lavori a Lavena Ponte Tresa città.

Si tratta, come ha spiegato il sindaco Massimo Mastromarino, di opere predisposte sempre da Alfa di adeguamento fognario, separazione delle reti bianche e scure, di riduzione delle portate parassite di acque bianche al collettore, di adeguamento di alcuni scolmatori esistenti. Saranno aperti cantieri che andranno a modificare circa 5 chilometri di tubature, dove sarà messa in sicurezza la rete fognaria separando le acque chiare da quelle scure dove ancora non è stato fatto.

Il ruolo della Svizzera

Non meno importanti, come è possibile scorgere dal materiale messo a disposizione dai referenti del progetto Interreg, sono le azioni di monitoraggio delle acque del lago e dei corsi d’acqua definiti tributari.

Questa attività è stata eseguita con il contributo del Canton Ticino e della SUPSI, nel bacino Sud, nell’ambito dell’attività della Commissione Internazionale per la Protezione delle Acqua Italo-Svizzere (CIPAIS). Un preciso monitoraggio che consentirà di documentare il progressivo recupero della qualità delle acque in seguito alla realizzazione degli interventi del Piano.

Lotta alla siccità, una mano vien da lago

Con il lago più pulito, i gestori del servizio idrico italiani e svizzeri avranno la possibilità di utilizzare in futuro i prelievi da lago per l’approvvigionamento potabile, contando su una risorsa più pulita e con minore necessità di trattamento.

Il Gran Consiglio ticinese nei giorni scorsi ha concesso otto milioni di franchi per la realizzazione dell’acquedotto a lago nel Mendrisiotto, opera che dovrebbe essere pronta fra tre anni il cui costo complessivo è di 60 milioni di franchi.

L’infrastruttura mira a migliorare la fornitura di acqua a Mendrisio, Riva San Vitale, Coldrerio e Novazzano, comuni di una regione già oggi confrontata con problemi di siccità, come è stato ricordato nel corso del dibattito in aula. A Lavena Ponte Tresa Alfa ha intenzione di valutare soluzioni simili, che permettano di pescare acqua a lago. Ancora c’è massimo riserbo su questo genere di progetto sul fronte italiano, di certo vi è la necessità per una regione che, seppur divisa da un valico, vive gli stessi timori sul fronte della siccità.

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