Inquilini sfrattati per alloggiare profughi in Argovia
Gli abitanti di un complesso immobiliare sloggiati dalle abitazioni per far posto a richiedenti asilo a Windisch. Ma il Comune si oppone al Cantone.
Le autorità cantonali di Argovia hanno progettato l’apertura di un centro di accoglienza per circa cento persone a Windisch (AG). Il problema, di cui è stato animatamente discusso nel Consiglio comunale della cittadina argoviese, è che il proprietario dell'immobile ha dato lo sfratto ai 49 inquilini/e per fine giugno, le cui abitazioni saranno successivamente occupate dagli immigrati/e.
Da parte sua le autorità comunali hanno fatto presente al Cantone, in un incontro tenutosi lo scorso 17 febbraio, che non era accettabile "che gli inquilini fossero messi in strada per la sistemazione di richiedenti l'asilo", secondo quanto recita una nota diffusa lunedì dalla cancelleria comunale.
I rappresentanti comunali si oppongono “fermamente allo sfratto degli inquilini dai loro appartamenti" dato che si tratta di persone che si trovano già in una situazione finanziaria critica, per le quali sarà difficile o impossibile trovare un alloggio a prezzi moderati.
Secondo le informazioni di Radio SRF, gli immobili appartengono a una società per azioni con sede a Wollerau (SZ), attiva nella gestione di immobili e appartamenti.
Pu o meno negli stessi giorni è scoppiato un caso analogo anche a Seegräben (Canton Zurigo), dove il Comune ha rescisso il contratto di locazione di un appartamento di 5,5 stanze di sua proprietà a un inquilino di lunga data, per far posto a rifugiati/e.
La situazione è però tesa soprattutto in Argovia dove è stata attivata la clausola di urgenza in materia di asilo. Strutture e rifugi della protezione civile sono stati adibiti a centri di accoglienza a Birmenstorf e Muri e sono in fase di allestimento a Lenzburg e Aarau. Ma non sono esclusi interventi più drastici nei confronti di Comuni e privati, qualora la situazione lo richiedesse.
Se volete condividere con noi osservazioni su un argomento sollevato in questo articolo o segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.