In Svizzera le piste ciclabili potranno contare su una tutela costituzionale rafforzata al pari della rete dei sentieri e dei percorsi pedonali.
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tvsvizzera/spal con RSI (Tg dell'1.3.2018)
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È quanto ritiene il Consiglio nazionale, la Camera bassa del parlamento, che ha approvato oggi, con 120 voti contro 68 e una astensione, il controprogetto alla cosiddetta “Iniziativa (popolare) per la bici”.
Il testo originale della proposta, consegnata esattamente due anni fa con 105’234 firme valide, è invece stato bocciato con 121 voti contro 61 e 6 astenuti poiché interferisce, a detta dei deputati, con competenze di Cantoni e Comuni.
In quest’ottica il controprogetto si limita a conferire a Berna il compito di emanare principi generali sulle reti di sentieri, percorsi pedonali e piste ciclabili.
Inoltre per il Nazionale la versione elaborata dal governo, pur mantenendo l’obiettivo dell’iniziativa, ha il vantaggio di essere meno oneroso, dal momento che non genera spese superiori al milione di franchi. In aula l’unico gruppo che si è mostrato scettico sul tema è stato quello dell’UDC (destra).
L’attuale articolo costituzionale che promuove sentieri e percorsi pedonali prevede che la Confederazione “possa” – ma non è obbligata – sostenere la costruzione di queste infrastrutture per la mobilità dolce. Le cose dovrebbero quindi cambiare con l’adozione della riforma, che però deve ancora seguire il lungo iter.
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