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Iniziativa dei sindacati a sostegno delle pensioni

I dirigenti dell Uss durante l assemblea dei delegati che si è tenuta a Berna.
Le pensioni (Avs) sono un tema caro (e ricorrente) per i sindacati aderenti all'Uss. © Keystone / Peter Schneider

Finanziare le pensioni pubbliche (Avs) con parte degli utili della Banca nazionale svizzera (Bns). L'idea, non del tutto nuova, viene rilanciata dall'Unione sindacale svizzera (Uss) che oggi a Berna ha deciso, alla quasi unanimità dell'assemblea dei suoi delegati, di lanciare un'iniziativa popolare per coinvolgere le cittadine e o cittadini sulla questione.

Una proposta analoga era stata bocciata dal Consiglio degli Stati, dopo aver ottenuto il consenso dell’altra Camera a Berna, ma per la federazione sindacale i profitti straordinariamente alti della Banca centrale e i tassi d’interesse tuttora negativi giustificano l’operazione che consentirebbe di consolidare il sistema pensionistico.

Il testo messo a punto, assicura l’Uss, garantisce l’indipendenza della politica monetaria della Banca nazionale e non ne limita i suoi investimenti. La distribuzione degli utili all’AVS avverrebbe solo nel caso in cui le riserve della BNS fossero particolarmente elevate e non toccherebbe gli accantonamenti o la quota di utili destinata a cantoni e Confederazione.

Attualmente una quota degli utili dell’istituto federale viene ripartita in ragione di un terzo alla Confederazione e di due terzi ai Cantoni (pari a 6 miliardi di franchi complessivi). I dettagli della distribuzione vengono regolati da una convenzione quinquennale sottoscritta dal Dipartimento delle finanze e la stessa Banca nazionale svizzera.

La Svizzera è un paese ricco e il denaro per aumentare la previdenza vecchiaia c’è, hanno sottolineato diversi oratori nel corso dell’assemblea. I soldi della BNS appartengono alla popolazione e tutti beneficerebbero di una distribuzione degli utili, hanno aggiunto.

“Ci sono abbastanza soldi in Svizzera per aumentare le pensioni”, ha detto il presidente Pierre-Yves Maillard ai delegati. La Bns, che possiede più di mille miliardi di franchi sotto forma di azioni, obbligazioni e oro, ha una riserva di distribuzione di 100 miliardi di franchi, ha aggiunto l’economista capo dell’Uss Daniel Lampart. Questa enorme somma di denaro giace inutilizzata “in cantina”.

Il contributo della Bns, nelle intenzioni dei sindacati che fanno parte della federazione, permetterebbe il finanziamento della tredicesima rendita Avs. I sindacati stimano il potenziale di distribuzione della Banca nazionale a 8-10 miliardi di franchi all’anno: dopo aver dedotto i 6 miliardi di franchi per i cantoni e la Confederazione, rimarrebbero tra i 2 e i 4 miliardi di franchi all’anno per l’AVS.

Questi fondi non sarebbero però sufficienti a coprire il fabbisogno della cassa pubblica nell’arco di tempo che va fino al 2045. Per questo motivo l’Uss propone anche un aumento dei contributi salariali. Secondo i suoi calcoli, un aumento di un punto percentuale frutterebbe 3,6 miliardi all’anno e i pagamenti regolari della BNS ridurrebbero l’onere sui salari.

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