Il procedimento penale a carico dell’ex responsabile del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), Michael Lauber, per i suoi controversi incontri con il presidente della FIFA Gianni Infantino - anch'egli prosciolto - non avrà un seguito giudiziario.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Le indagini hanno escluso qualsiasi sospetto di strumentalizzazione dell’MPC da parte della Federazione Internazionale di Calcio, secondo quanto hanno reso noto giovedì i procuratori straordinari Hans Maurer e Ulrich Weder. Oltre a Lauber e Infantino, erano stati coinvolti nel procedimento il procuratore del Vallese Rinaldo Arnold e altre persone, anch’essi prosciolti.
Due indagati dovranno però contribuire a coprire una parte delle spese del procedimento perché non hanno redatto i verbali delle riunioni: un settimo degli oneri sarà a carico dell’ex procuratore federale Michael Lauber e un quattordicesimo compete all’ex procuratore federale capo Olivier Thormann (il resto sarà rifuso dalla Confederazione).
I procuratori straordinari hanno svolto accertamenti per sospette violazioni del segreto d’ufficio, abuso di autorità e complicità o istigazione a commettere tali reati, in relazione agli incontri informali tra inquirenti federali e Gianni Infantino e altri rappresentanti della FIFA nel 2015, 2016 e 2017.
I sospetti iniziali sono stati suscitati soprattutto dall’assenza di verbali di questi incontri irrituali da parte dell’MPC. Diversi partecipanti alle riunioni hanno rilasciato dichiarazioni sugli argomenti discussi e sull’esistenza stessa delle riunioni ma i legami temporali tra queste e le fasi del procedimento dell’MPC, hanno precisato i due procuratori straordinari, hanno contribuito a dissipare i dubbi di ordine penale.
In particolare, tre incontri con Infantino e altri funzionari FIFA, è stato sottolineato, non sono andati oltre le osservazioni generali sul procedimento in corso a carico dell’organizzazione che governa il calcio mondiale. La FIFA quindi “non ha strumentalizzato l’MPC”, hanno scritto i procuratori speciali.
Le reazioni all’archiviazione
Da parte sua la FIFA ha osservato che Gianni Infantino ha sempre “agito in modo assolutamente corretto e legale”. La nuova FIFA – scrive sui social il massimo organo di governo del calcio mondiale – “è oggi un’organizzazione pulita, ben gestita e solida che opera secondo i più alti standard etici e di governance”.
Michael Lauber ha dal canto suo sempre affermato di non ricordare nulla di questi incontri. Alla fine è stato però costretto a dimettersi nel 2020 a causa di possibili incompatibilità con l’indagine condotta dalla Procura da lui presieduta contro la FIFA.
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