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In Svizzera un bambino su due è vittima di violenze in casa

foto in bianco e nero di bambina bionda che tiene la mano del papà con entrambe le mani
Ancora troppa violenza sui bambini tra le mura domestiche. Keystone / Markus Schreiber

In Seguito alla pubblicazione di uno studio dell'Università di Friborgo, Protezione Infanzia Svizzera torna a chiedere che il diritto dei bambini a un’educazione non violenta sia sancito dalla legge.

Secondo uno studio dell’Università di Friburgo, in Svizzera un bambino su due subisce violenza fisica o psicologica tra le mura di casa. La fondazione Protezione Infanzia Svizzera,Collegamento esterno che ha commissionato lo studio, torna ora a chiedere che il diritto dei bambini a un’educazione non violenta sia sancito dalla legge.

Stando ai dati raccolti interrogando 1’023 famiglie, il 40% dei genitori in Svizzera ha già usato punizioni corporali nei confronti dei propri bambini, nel 15% dei casi si tratta di sculacciate. Quasi un genitore su sei ricorre inoltre regolarmente all’uso della violenza psicologica: nei casi più frequenti si tratta di gravi insulti seguiti da privazione di affetto. Un bambino su cinque è vittima di gravi violenze e ogni anno in 1’500 finiscono al pronto soccorso pediatrico degli ospedali a causa di cosiddette “misure educative”.

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Alla luce di questi risultati Protezione Infanzia Svizzera torna a chiedere a gran voce che il diritto dei bambini ad un’educazione non violenta venga sancito dalla legge, come già chiesto alla Confederazione qualche anno fa anche dal comitato dell’ONU sui diritti umani, che ha deplorato l’assenza di regole specifiche nel Paese. Quasi una cinquantina di Stati di tutto il mondo si sono dotati di norme in questo campo portando ad un miglioramento a volte netto della situazione.

Nella Confederazione i genitori si dicono maggiormente consapevoli sul tema, ma il ricorso alla violenza – spesso dovuto a rabbia o stanchezza – è ancora troppo utilizzato. Si tratta di metodi che possono causare diversi problemi ai ragazzi: danni fisici, deficit cognitivi o emotivi, danni psicologici (depressione, pensieri suicidi, alcolismo, tossicodipendenza). Secondo la segretaria generale di Protezione Infanzia Svizzera, per tutti questi motivi “è necessaria una legge adeguata che assicuri il diritto all’educazione non violenta: l’educazione dei figli è un fatto privato, la violenza sui bambini no”.

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