Le notizie della settimana in Svizzera
Una scossa di terremoto di magnitudo 4,2 sulla scala Richter nel Canton Vaud, il rafforzamento del sistema di sicurezza alle frontiere sud, la polemica Lombardo-Ticinese sui nuovi treni diretti a Malpensa e gli arresti per terrorismo ad Aubonne (Vaud) sono i fatti salienti della settimana nella Confederazione
C’è stato un terremoto nel canton Vaud, vicino a Château d’Oex. Il servizio sismologico del politecnico di Zurigo ha rilevato una scossa di magnitudo 4,3 sulla scala Richter, fra le più potenti misurate in Svizzera negli ultimi 10 anni. Il sisma è stato avvertito soprattutto nella Svizzera Romanda e non ha causato né feriti né danni importanti.
Nei prossimi mesi fino a 50 agenti di polizia provenienti da tutta la Svizzera potranno essere inviati in Ticino, nei Grigioni e in Vallese, qualora – con l’aumento dei flussi migratori e la concomitanza di particolari eventi estivi – i cantoni più sotto pressione non dovessero riuscire ad adempiere ai propri compiti con i normali effettivi. La decisione formale spetterà domani alla Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia, ma dovrebbe essere solo una formalità.
Doccia fredda dalla Regione Lombardia. Il collegamento diretto con Malpensa, via Mendrisio, non sarà più previsto da Lugano ma da Como, e solo ogni due ore. In risposta, il consiglio di stato ticinese ha deciso di sospendere il suo contributo alla tratta in territorio italiano.
Un uomo e una donna sono stati bloccati nel parcheggio di un centro commerciale di Aubonne (Vaud) sabato pomeriggio, una terza persona invece è stata arrestata il giorno prima. La conferma oggi da parte del ministero pubblico della Confederazione, secondo cui una minaccia imminente era possibile. Tutte e tre le persone sono infatti sospettate di essere in contatto con gruppi terroristi.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.