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In arrivo un WEF da record

uomo in giacca e cravatta davanti a telecamere
Il fondatore del WEF Klaus Schwab: "Dobbiamo creare le condizioni per una ripresa forte e duratura". © Keystone / Laurent Gillieron

Davos si prepara ad accogliere un numero record di capi di Stato e rappresentanti governativi nel corso del Forum economico mondiale (WEF) che si svolgerà dal 16 al 20 gennaio.

Un numero record di leader mondiali è atteso la prossima settimana a Davos, nel canton Grigioni, dove dal 16 al 20 gennaio si terrà l’edizione 2023 del Forum economico mondiale (WEF).

Secondo quanto dichiarato martedì dagli organizzatori nell’ambito di una conferenza stampa di presentazione a Ginevra, nella località di montagna grigionese arriveranno 52 fra capi di Stato e di Governo.

Non mancherà qualche pezzo grosso della scena politica internazionale, come il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente della Commissione europea, la sua connazionale Ursula von der Leyen. Tra gli altri presenti anche il presidente polacco Andrzej Duda e il suo omologo serbo Aleksandar Vucic, così come il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, quello olandese Mark Rutte e la premier finlandese Sanna Marin.

Per quanto riguarda le varie istituzioni, ci sarà la numero uno della Banca centrale europea, la francese Christine Lagarde, e la direttrice operativa del Fondo monetario internazionale, la bulgara Kristalina Georgieva. Nell’elenco di big figurano pure il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres e quello della NATO Jens Stoltenberg.

Assenze importanti

Sono parecchie le potenze che hanno dal canto loro rinunciato a inviare nei Grigioni i loro rappresentanti di più alto spicco. È il caso di Stati Uniti, Regno Unito e Francia, nonché Cina e Russia. Si vocifera di una possibile visita-lampo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma questa indiscrezione non ha per ora trovato conferme ufficiali.

A indossare i panni del padrone di casa ci penserà il neo presidente della Confederazione Alain Berset che, oltre a farsi carico del discorso di apertura, presiederà una riunione di una ventina di ministri della cultura europei (Berset stesso è anche capo del Dipartimento federale dell’interno, che comprende anche l’Ufficio federale della cultura). Tra i consiglieri federali, l’unica assenza sarà quella di Elisabeth Baume-Schneider.

In totale, è previsto che al WEF partecipino oltre 2’700 persone provenienti da 130 Paesi. Si tratta anche del ritorno del Forum nella sua collocazione tradizionale, ossia la seconda metà di gennaio, dopo lo stop forzato del 2021 e lo spostamento a maggio nel 2022, sempre a causa della pandemia.

Collaborazione in un mondo frammentato

Il tema scelto per l’evento è “La collaborazione in un mondo frammentato”. In questo momento, spiegano gli organizzatori in una nota a margine della conferenza stampa, numerose crisi stanno aggravando le divisioni e lacerando il panorama geopolitico. I leader devono quindi affrontare i bisogni immediati dei cittadini e al contempo gettare le basi per un mondo più sostenibile e resiliente entro la fine del decennio.

“Dobbiamo rafforzare la cooperazione tra il settore governativo e quello imprenditoriale, creando le condizioni per una ripresa forte e duratura”, ha affermato il fondatore e presidente esecutivo del WEF Klaus Schwab. Il programma del 53esimo meeting annuale dei grandi del pianeta si concentrerà sulle soluzioni e sul rapporto tra pubblico e privato per affrontare le sfide più urgenti del mondo: la minaccia di una recessione globale, la crisi energetica e i cambiamenti climatici.

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