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Il Tribunale federale vieta il sequestro di cannabis per uso personale

Primo piano di una sigaretta che contiene foglie di cannabis.
In Svizzera il consumo personale è depenalizzato. Keystone / Martin Ruetschi

In una sentenza pubblicata lunedì, la massima autorità giudiziaria elvetica ha stabilito che non è lecito confiscare la sostanza a consumatori e consumatrici

In Svizzera, la Legge sugli stupefacenti (LStup) non considera punibile sotto il profilo penale il possesso di una quantità massima di dieci grammi di resina (“hashish”) o fiori seccati (“erba”) destinati al consumo personale. Le forze di polizia possono sanzionare una persona che sia stata fermata in possesso di cannabis, se la sta utilizzando. Ma possono al massimo imporle una sanzione pecuniaria di 100 franchi svizzeri.

Ora il Tribunale federale ha precisato che, in conseguenza di questo quadro legale, non è lecito sequestrare e distruggere la sostanza. Perché la confisca di “oggetti pericolosi” è ammissibile solo in relazione ad una infrazione, che qui non si configura. Le forze dell’ordine possono allora sequestrare solo il prodotto che in quel momento una persona stia consumando, ma non eventuali altre quantità in suo possesso.

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Il ricorso di un consumatore

La sentenza risponde alla causa intentata da un uomo, che nel 2019 era stato fermato alla stazione ferroviaria di St. Margrethen, nel cantone San Gallo, da agenti appartenenti al corpo delle guardie di confine. Era stato trovato in possesso di 2,7 grammi di marijuana, e di 0,6 di hashish.

La giustizia cantonale l’aveva assolto dall’accusa di avere violato la legge federale sugli stupefacenti, ma aveva comunque ordinato il sequestro e la distruzione delle sostanze che gli erano state confiscate. Il caso viene descritto nei dettagli nel testo della sentenza, per ora disponibile solo in tedesco, che è consultabile a questo indirizzoCollegamento esterno.

“Preparazione” non punibile

La Corte ha inoltre ricordato che in base alla LStup, non è punibile la “preparazione” del consumo di piccole quantità. E con tale espressione, ricorda il tribunale, va inteso non solo l’atto di, per esempio, confezionare una sigaretta di tabacco con aggiunta di cannabis. La giurisprudenza fa rientrare nella categoria della “preparazione” anche l’acquisto della sostanza e il suo possesso.

Per quanto riguarda la coltivazione, l’importazione, la spedizione o la vendita di cannabis, il Tribunale federale svizzero ha precisato che pur essendo considerate infrazioni, non si tratta di fatti a priori accertati e pertanto in mancanza di prove essi non possono essere addebitati ad una persona. D’altronde, ragionano i magistrati, un’inchiesta per appurarlo sarebbe “sproporzionata”, considerata la chiara intenzione espressa nella legge federale di reprimere il consumo solo con una modesta multa.


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