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Il presidente israeliano ha aperto il Congresso sionista a Basilea

Herzog e Cassis.
© Keystone / Peter Klaunzer

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, accogliendo a Berna l'omologo israeliano Isaac Herzog, ha offerto i buoni uffici della Svizzera per trovare una soluzione duratura al conflitto israelo-palestinese. Il tutto, prima di recarsi a Basilea per i festeggiamenti del 125° anniversario dal primo congresso sionista.

Il presidente israeliano Isaac Herzog e il consigliere federale Guy Parmelin hanno ufficialmente aperto il gala d’anniversario del primo Congresso sionista a Basilea. La cerimonia si è svolta nella sala concerti dello Stadtcasino, dove Theodor Herzl proclamò lo Stato ebraico esattamente 125 anni fa.

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Focus sulla scienza, ma non solo

In precedenza, alla Residenza del Lohn a Kehrsatz a Berna, il presidente israeliano è stato accolto oltre che da Parmelin anche dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis per parlare, tra le altre cose, di scienza. Un memorandum d’intesa è stato firmato per rafforzare la collaborazione fra i ricercatori dei due Paesi.

Non si tratta del primo incontro negli ultimi anni ad alto livello politico sull’asse Svizzera-Israele, Stato che è il terzo partner commerciale di Berna nell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa). Cassis ha infatti intrapreso una trasferta nel 2020, imitato nel 2021 da Parmelin, quando il vodese ricopriva il ruolo di presidente della Confederazione, ricorda in comunicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Svizzera e Israele, si legge nella nota, sono all’avanguardia nel campo dell’innovazione, un settore in cui si è discusso di una maggiore collaborazione. In questo contesto, è stato siglato un memorandum d’intesa tra il Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS) e la Fondazione israeliana per la scienza.

La Svizzera come mediatrice

In occasione del faccia a faccia con Herzog, Cassis ha poi chiesto di porre fine ai cicli di violenza ricorrenti che hanno causato grandi sofferenze alla popolazione civile israeliana e palestinese. “Sono convinto che abbiamo bisogno di un orizzonte politico e di un vero e proprio processo politico basato su una soluzione a due Stati e sul diritto internazionale pubblico”, ha affermato il ministro degli esteri, ricordando la disponibilità della Svizzera a facilitare la ripresa del dialogo attraverso i suoi buoni uffici.

È stato accolto con favore anche lo slancio creato dalla normalizzazione delle relazioni di Israele con vari Stati arabi. Berna rimane convinta che pure la popolazione palestinese debba trarre vantaggio da questa nuova dinamica, assicura il DFAE.

Altri argomenti abbordati nel corso della visita sono stati l’impatto della guerra in Ucraina sull’area MENA e l’impegno della Confederazione come costruttrice di ponti nel contesto del suo mandato biennale nel Consiglio di sicurezza dell’Onu (2023-2024). In serata, Herzog sarà poi a Basilea per una cena di gala nel quadro del 125esimo anniversario del primo Congresso sionista, che si sta festeggiando fra ieri e oggi nella città renana. All’evento parteciperà anche il consigliere federale Parmelin in rappresentanza del governo.

Congresso a Basilea

Intanto, a Basilea, sono state messe in piedi imponenti le misure di sicurezza: sopra la città volteggiano elicotteri dell’esercito e soldati in motoscafo pattugliano il Reno. Diverse strade intorno alla sinagoga di Basilea sono completamente chiuse al traffico.

La città renana è considerata la “levatrice” dello Stato ebraico di Israele, secondo le parole di Ralph Lewin, presidente della Federazione svizzera delle comunità israelite.

Il primo congresso sionista si tenne infatti alla fine di agosto del 1897 nella sala concerti del casinò di Basilea su iniziativa di Theodor Herzl ed è considerato la base per la successiva fondazione dello Stato di Israele. Dieci dei 22 congressi sionisti che hanno preceduto la creazione di Israele si sono tenuti a Basilea.
 

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