Il Museo nazionale da poco parla italiano
La ticinese Denise Tonella al Museo Nazionale Svizzero di Zurigo ha lavorato per 11 anni prima di assumerne le redini. Ora sono 100 giorni che il “Landesmuseum” è diretto da questa airolese cresciuta in una famiglia contadina. Un primo sommario bilancio.
“Sono molto contenta di avere assunto questo ruolo”, dice Denise Tonella. Il Museo Nazionale Svizzero ha più di 100 anni: fondamentale è la capacità di chi lo dirige di restare al passo con i tempi. “Nella società di oggi il ruolo del nostro museo è ancora più importante” dice la nuova direttrice, “nel senso che deve essere un luogo di dialogo e discussione che fornisca al pubblico gli strumenti per capire il presente conoscendo il passato”.
La visita al museo deve però anche essere un’esperienza indimenticabile, divertente ed affascinante. E le mostre devono riflettere la realtà della Svizzera di oggi. Sotto la direzione di Denise Tonella attenzione particolare verrà data alle donne: non nel senso di esposizioni specificatamente ad esse dedicate, ma piuttosto nell’intenzione di mostrare la loro prospettiva nei temi trattati dall’istituzione.
Un’istituzione nata per creare un’identità svizzera, ma che oggi deve, e vuole, rappresentare le molteplici identità della Svizzera contemporanea, e di come esse si siano sviluppate nel corso degli anni. Da questo punto di vista una direzione femminile ed italofona non può che essere un vantaggio, anche se per Denise Tonella il suo contributo non deve limitarsi al fatto di far parte di queste due fasce della popolazione.
Prima di approdare al Museo Nazionale Svizzero, la storica di formazione ha infatti lavorato nell’ambiente cinematografico: ci si può dunque aspettare che l’aspetto audiovisivo diventerà ancora più presente nelle esposizioni di questa istituzione.
Un Museo Nazionale un po’ Svizzero… Italiano, quindi. Una prima, dalla sua creazione.
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