Il mito cinematografico di James Bond nasceva 60 anni fa
Risuona ormai da 60 anni la presentazione tipica della spia britannica più famosa: 'Il mio nome è Bond, James Bond'. Era il 5 ottobre del 1962 quando nel Regno Unito usciva nelle sale cinematografiche 'Dr No' (Agente 007 - Licenza di uccidere), il primo capitolo della serie dedicata all'agente segreto britannico e ispirata al romanzo 'Licenza di uccidere' di Ian Fleming.
Nessuno avrebbe immaginato che una pellicola prodotta a basso costo sarebbe diventata un grande successo commerciale e un vero e proprio brand che affascina qualsiasi tipo di spettatore da 60 anni. Il film, diretto da Terence Young e prodotto da Harry Saltzman e Albert R. Broccoli (EON Productions), portava sullo schermo un giovane attore scozzese all'epoca praticamente sconosciuto, Sean Connery, mentre il ruolo della Bond girl principale, 'Honey Ryder', venne dato a Ursula Andress, il cui bikini bianco da lei stessa disegnato divenne leggendario. Connery fu protagonista in totale di sette James Bond, l'ultimo nel 1983 in 'Mai dire mai'.
Nel corso di sei decadi e 25 pellicole, a vestire i panni dell'affascinante 007 sono stati George Lazenby, Roger Moore (con Connery l'attore che ha interpretato più volte il ruolo), Timothy Dalton, Pierce Brosnan e Daniel Craig. Dopo l'ultimo capitolo del franchise, 'No Time to Die' (2021) e l'addio al ruolo da parte di Craig, resta il dilemma di chi sarà all'altezza di interpretare un personaggio così carismatico ed emblematico.
Un vero grattacapo per i produttori Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, la cui risposta alla domanda persistente per il nome di un attore papabile per quello che è considerato il ruolo più ambito nel cinema inglese, resta 'Not at the moment' (Non al momento). Indiscrezioni parlavano anche di una donna, ma Broccoli ha precisato che sarà un uomo e di qualsiasi colore di pelle. Allora nel toto-nomi sono finiti, tra gli altri, Regé-Jean Page, Henry Cavill, James Norton, Idris Elba, Tom Hopper e persino Harry Styles.
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