I problemi dell’(im)mobilità stradale
Chi la percorre tutti i giorni (ma anche chi ci è capitato negli orari sbagliati) lo sa bene: percorrere l’autostrada A2 da Chiasso a Lugano di mattina e da Lugano a Chiasso a fine pomeriggio è un vero e proprio calvario.
Per spostarsi di una trentina di chilometri su questa tratta ci si mette spesso oltre un’ora (oltre il doppio rispetto a quanto ci si impiegherebbe normalmente).
Il traffico difficile nel cantone sudalpino non si limita però solo a questa tratta, che è solo la punta dell’iceberg: il piano di Magadino, il Malcantone, l’agglomerato di Lugano, l’entrata e l’uscita da Bellinzona e da Locarno sono tutte zone dove nelle ore si punta il traffico esplode e rischia regolarmente di collassare.
Una situazione definita inaccettabile dallo stesso responsabile del Dipartimento del territorio ticinese Claudio Zali.
E se gli automobilisti devono spesso fare i conti anche con cantieri (ogni giorno nel canton Ticino ce ne sono almeno 50 aperti, che in estate toccano quota 500), che causano riduzioni di corsie e di velocità o semafori, chi sceglie i mezzi pubblici non ha la vita tanto più facile: ritardi e coincidenze perse sono all’ordine del giorno.
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