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I bus gialli della Posta sempre più utilizzati dall’utenza

I bus della Posta sono una presenza costante nelle regioni periferiche.
I bus della Posta sono una presenza costante nelle regioni periferiche. Keystone / Urs Flueeler

Pandemia, scandali e inflazione non scalfiscono il servizio di bus della Posta che si appresta a superare il record di passeggere e passeggeri trasportati.

Se la tendenza si dovesse confermare, l’azienda di proprietà della Confederazione potrebbe superare il primato del 2019. Secondo il direttore di AutoPostale Christian Plüss il recupero del calo di clienti tregistrato durante la pandemia “è avvenuto in modo molto più rapido del previsto”.

Da gennaio a luglio l’utenza è aumentata del 4% rispetto allo stesso periodo del 2019, anno precedente alla pandemia. La crescita del numero di passeggeri è stata modesta durante la settimana (+2%), ma è esplosa di oltre il 10% per il traffico del tempo libero nel week-end. Allo stesso tempo anche l’offerta è progredita rispetto al 2019, con circa 900 concessioni per il servizio di linea in Svizzera.

Distributori automatici sui bus

È ancora possibile pagare in contanti sui bus di AutoPostale, nonostante sia divenuto un mezzo di pagamento del tutto marginale (circa il 3% del totale). “Ciò costa molto caro all’azienda, richiede molto tempo agli autisti, non ha davvero più senso continuare” con questa modalità di pagamento osserva il dirigente. AutoPostale non vuole tuttavia agire da sola e spera di trovare una soluzione con le altre società di trasporto e i Cantoni. L’obiettivo dell’Alleanza Swisspass, di cui AutoPostale fa parte, è quello di digitalizzare completamente la vendita dei biglietti entro il 2035. Intanto AutoPostale intende installare distributori automatici di biglietti negli autobus, come già avviene nei Grigioni.

Passaggio a una e-flotta

A livello ambientale, la Posta vuole raggiungere la neutralità per quanto concerne l’anidride carbonica entro il 2040 sull’insieme delle sue attività. Le emissioni di CO2 devono essere ridotte del 42% entro il 2030 e la priorità è rappresentata dai veicoli, che producono circa il 90% delle emissioni. Questo implica il passaggio a veicoli elettrici della flotta, una sfida che si presenta non agevole per AutoPostale (attualmente sono in circolazione una ventina di bus elettrici e ne sono stati approvati circa altri cento).

Il trasporto su richiesta resta una soluzione per il futuro, sostiene Christian Plüss, soprattutto nelle regioni periferiche, dove l’autista si ritrova spesso solo sul suo pullman. Attualmente AutoPostale ha otto offerte di questo tipo in Svizzera.

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