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“Ho agito per razzismo”

Il 69enne francese che ieri ha ucciso tre persone in un centro culturale curdo ha ammesso l'atto. Intanto in Francia perversano i disordini.

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Il francese di 69 anni sospettato di aver ucciso ieri tre curdi e di averne feriti altri tre nei pressi di un centro culturale curdo a Parigi ha detto durante il suo arresto di aver agito perché è “razzista”.

Lo ha riferito una fonte vicina al dossier precisando che l’uomo, un macchinista in pensione che ha aperto il fuoco poco prima di mezzogiorno in rue d’Enghien, nel decimo arrondissement della capitale francese, aveva accanto a sé una una valigetta contenente “due o tre caricatori carichi, una scatola di cartucce calibro 45 con almeno 25 cartucce all’interno”.

L’arma utilizzata è una “1911 Colt 45” dell’esercito americano “dall’aspetto logoro”.

Intanto oggi nella capitale francese è continuata la protesta della comunità curda: in Place de la République diverse centinaia di manifestanti hanno sventolato bandiere della nazione e del Pkk. Un minuto di silenzio è stato osservato in onore delle vittime e di “tutti i curdi morti per la libertà”. Fra i manifestanti molti con gli occhi rossi di lacrime e molte denunce dell’atto di ieri come di una “ingiustizia”, di un atto “politico” e di “terrorismo”.

“Non abbiamo dubbi che siano degli omicidi politici. Il fatto che le nostre associazioni siano prese di mira rivela un carattere terroristico e politico”, ha dichiarato Agit Polat, portavoce del Consiglio democratico curdo in Francia (Cdkf), che ha anche qualche recriminazione da fare all’indirizzo delle autorità per la mancanza di un piano per la sicurezza del circolo culturale preso di mira ieri dalla mano omicida e delle altre entità curde in Francia. E fra i manifestanti non mancano quelli che evocano un coinvolgimento della Turchia.

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