Dazi USA su beni cinesi per 34 miliardi, replica di Pechino
Si fa sempre più concreta l'ipotesi di una guerra commerciale mondiale promossa dalla nuova Amministrazione USA.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera/spal con RSI (TG del 6.7.2018)
Contenuto esterno
Donald Trump ha infatti minacciato ulteriori dazi per 500 miliardi di dollari nel caso Pechino decida ritorsioni alla stretta di Washington da 34 miliardi su beni ‘made in China’, alla quale ne seguirà entro due settimane un’altra da 16 miliardi.
A bordo dell’Air Force One diretto in Montana per un appuntamento elettorale, il presidente americano ha rivelato ai giornalisti al seguito di considerare ulteriori sovrattasse suoi prodotti cinesi: messi in archivio 34 miliardi “dopo ci sono altri 16 miliardi in due settimane e poi, come sapete, altri 200 miliardi in sospeso e dopo ancora altri 300 miliardi in sospeso. Ok? Quindi abbiamo 50 più 200 più quasi 300”, ha detto Trump.
Da parte sua Pechino, che si era mantenuta prudente (“non spareremo il primo colpo”) ha annunciato contromisure, rendendo operativi dazi per un importo equivalente di 34 miliardi sull’importazioni dagli Stati Uniti di soia, carne, alcolici e auto.
E il presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker ha fatto sapere che martedì firmerà con il premier giapponese “l’intesa commerciale più grande e omnicomprensiva che l’Ue abbia mai concluso” e che a fine mese si recherà a Washington per discutere dei dazi.
Si fa intanto più concreto lo spettro di un’escalation di guerra commerciale con conseguenti effetti turbolenti a cascata sui mercati finanziari, azionari, valutari e delle materie prime, dalla soia al carbone.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Dazi dell’UE, Trump minaccia rappresaglie
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una minaccia più volte ripetuta dal presidente americano, ma che assume i contorni di un vero e proprio diktat nel giorno in cui scattano le contromisure europee per colpire i prodotti simbolo del ‘Made in Usa’: dai jeans Levi’s alle moto Harley-Davidson. Una rappresaglia per i dazi imposti il mese scorso da Trump sull’import di…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Al vertice del G7 non sembrano essere stati fatti passi avanti per risolvere il contenzioso legato ai dazi introdotti dal presidente americano.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Finora, i paesi dell’Unione Europea e i due confinanti degli USA erano stati esentati dalle tariffe, 25% per l’acciaio e 10% per l’alluminio, varate dal presidente Donald Trump in marzo. Verosimilmente, saranno imposte quote o limitazioni all’importazione anche da Paesi come Argentina, Australia, Brasile e Corea del Sud. “Impatto minimo sulle economie alleate” Replicando alla…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Anche se nella Confederazione non vi sono case automobilistiche, il settore è piuttosto importante. Circa 300 aziende lavorano nel campo delle forniture automobilistiche, stando a Jean-Philippe Kohl, direttore di Swissmem, l’associazione ombrello del settore metalmeccanico. Queste ditte – che vendono soprattutto all’industria europea – hanno un giro d’affari di nove miliardi e danno lavoro a…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.