Il padiglione del Giappone è quasi un’espressione zen di riconoscenza nei confronti della natura. Il suo aspetto è quello di un complesso intreccio di legni che rende la costruzione una gigantesca opera d’arte.
Il colore dei voti
E’ costruito sul braccio corto del decumano, sul quale si affaccia con colorate pentole votive. Si sviluppa su due piani in cui il visitatore attraversa un percorso che parte dal campo di coltivazione e arriva alla tavola, rivivendo il lungo viaggio del cibo.
Il piano terra è dedicato alla zona espositiva, in cui gli ambienti raccontano la coesistenza tra uomo e natura. Qui, tra multimedialità, giochi di specchi, suoni e profumi, il visitatore è avvolto nel paesaggio rurale giapponese. Colpisce l’attraversamento di un campo dove sulle foglie scorrono le stagioni mentre sulle pareti è rappresentato il cielo in diverse circostanze. Una sala con grandi mappamondi elettronici racconta la sfida climatica e come l’uomo potrà relazionarsi in futuro con la scarsità di risorse.
Il cibo reale e virtuale
A seguire, sugli scaffali e nei cassetti della bacheca sul cibo, si visionano una quantità di alimenti e ingredienti tradizionali che impressionano perfino gli appassionati di cultura giapponese.
Al primo piano, il visitatore viene accolto in un grande ristorante teatrale. Qui, guidati da due conduttori, gli spettatori sono coinvolti in un ipotetico pranzo del futuro. Al termine del percorso, l’ospitalità dell’area ristorazione si affaccia al giardino giapponese con un bonsai gigante nel mezzo. Anche se la passerella labirinto sarebbe stata auspicabile in legno anziché in cemento, questo spazio esterno è tra i più suggestivi dell’esposizione universale.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Estonia. Cubi di legno e nordiche vedute
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione estone occupa un’area relativamente piccola, ma si sviluppa in altezza senza far mancare nulla alla fruibilità. L’ampio spazio frontale è un invito all’ingresso. Numerose aperture sono arricchite da altalene di cui tutti possono approfittare e contribuiscono al dialogo tra interno ed esterno. Anche i monopattini di fabbricazione locale sono un gioco a cui…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione del Sultanato dell’Oman è posizionato di fronte all’entrata est ed è tra i più appariscenti dell’intera esposizione. E’ suddiviso in quattro spazi che rappresentano l’acqua, le oasi, il mare e le tradizioni. Accoglie il visitatore con una scalinata tra la cascata che rappresenta il sistema di irrigazione locale e una sfarzosa fontana che,…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione francese a Expo si affaccia sul ramo principale del decumano. Il labirinto agricolo sembra essere il giardino del vicino stand vaticano, ma immette in realtà all’ingresso del padiglione tra le varietà tipiche dei paesaggi rurali d’oltralpe. Tre grandi schermi diffondono immagini panoramiche, attraverso un’animazione idilliaca che permette al visitatore di immergersi gradualmente nelle…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione della Slovacchia a Expo2015 è praticamente una curiosa galleria d’arte sul braccio corto del Decumano. Accoglie i visitatori con l’area relax dove si può riposare sul morbido ricaricando il proprio cellulare circondati da installazioni di scultori contemporanei slovacchi. Addentrandosi nella struttura, il padiglione si conferma un museo. Molte di tradizione, poco di Expo…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli Stati Uniti di Expo2015 ispirano il loro padiglione al concetto di “American Food 2.0”. Lo spazio si pone come obiettivo l’impegno di nutrire più di 9 miliardi di persone entro il 2050. La sfida non passa inosservata, con il visitatore che viene accolto da una scultura che ricorda, attraverso lo slogan “Sono uno dei…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ispirato a una serra, il padiglione spagnolo a Expo 2015 è una struttura a doppia navata situata sul braccio principale del Decumano, quasi alla confluenza con il Cardo. La forma essenziale è caratterizzata da due file di portici in legno e acciaio con un’appendice all’aperto ispirata al giardino degli aranci. Le grandi aperture lasciate alla…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione degli Emirati Arabi è stato uno dei primi presentati e ha mantenuto tutto il fascino del progetto, un sinuoso canyon che nella sua semplicità racconta l’essenzialità del deserto. Le pareti e il materiale aiutano molto a rendere l’atmosfera. Le steli sacre tra le dune Il pubblico è invitato ad accodarsi all’aperto fiancheggiando la…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La presenza cilena all’esposizione universale è rappresentata dal grande poliedro con gli intrecci in legno sul braccio minore del decumano. La sospensione a palafitta alleggerisce l’effetto di monotonia lasciando aria al grande spazio conviviale al livello del suolo. La poesia del Cile L’accesso al padiglione superiore – praticamente al buio – è un po’ cupo…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione cinese è composto da due immense onde che ricoprono le navate della costruzione trasmettendo l’idea di una delle icone dell’architettura locale. L’area è distinta dal braccio maggiore del decumano grazie a un grande campo di crisantemi arancioni. Il percorso di visita inizia tra muretti in pietra decorati coi temi del colosso orientale. Segni…
Questo contenuto è stato pubblicato al
In proporzione alla sua ridotta superficie, il padiglione del principato di Monaco ha dei contenuti notevoli. Intanto i materiali. I container usati per gli spazi chiusi sono stati recuperati da una discarica e sono stati assemblati sotto la copertura di un tetto vegetale. I vasi esterni sono ricavati da vecchie casse, mentre il benvenuto al…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione del Marocco sposa in pieno forme e colori della tradizione locale. Chiunque sia stato nel paese al limite occidentale del Maghreb, ne riconosce il carattere già a partire dalla matericità delle pareti dell’edificio affacciato al braccio corto del decumano. Il percorso di visita inizia sotto il ritratto del re Mohammad VI e si…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione del Messico si distingue per l’originale forma a pannocchia che sottolinea l’importanza del mais come alimento di base del paese latinoamericano. Il gioco di rampe elicoidali di cui si compone si eleva sull’incrocio tra Cardo e Decumano. Il principe dei Cinque Fiori Il percorso espositivo è stato pensato come un mix di supporti…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione austriaco è uno dei pezzi forti di Expo. Sul braccio minore del decumano, non usa architetture ardite, non attrae con musica e animazioni, non punta neppure su toni cromatici sgargianti. Si limita a portare nell’esposizione universale un bosco. E proprio per questo è tra le voci più autorevoli dell’esposizione, capace di comunicare al…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Palazzo Italia è il cuore di Expo2015. Anche se sorge in posizione defilata rispetto alle vie di accesso, grazie al prospicente albero della vita è il punto da cui tutti, prima o poi, transitano. La sua architettura è decisamente anticonvenzionale, con l’esterno simile a una superficie avvolta da rami, o meglio sarebbero radici, e l’interno…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione di Israele sorge all’incrocio tra cardo e decumano. Il campo coltivato che riveste la copertura inclinata non passa inosservato, integrandosi con le immagini del megaschermo che suggestionano con la natura e le bellezze del paese. Se di giorno colpisce, l’effetto caleidoscopico di sera abbaglia attraendo l’attenzione di chiunque passi davanti. Il percorso è…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Kuwait si presenta a Expo con uno dei padiglioni più appariscenti, riconoscibile per le grandi vele bianche che filtrano l’ingresso dal braccio maggiore del decumano. Il fondo sabbioso ha il merito di trasportare subito il visitatore in suggestioni lontane, confermate dalla cascata d’acqua e dal volo del falco che si vive nella cupola che…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione della Thailandia sorge a metà del braccio lungo del decumano di Expo. Si distingue per i draghi che lo fronteggiano, con la passerella che si innalza verso il centro della costruzione dove inizia il percorso multimediale. Il tracciato affianca due elementi tradizionali del mondo di quello che era l’antico regno del Siam: il…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione svizzero si distingue per le 4 torri che sorgono sul ramo corto del decumano. Riconosco che esternamente non è una delle costruzioni più appariscenti per forme e colori. E, forse, la spianata in asfalto all’ingresso dell’area si poteva limitare. Però è il padiglione che in tutta l’Expo meglio centra il concetto della sostenibilità…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione tedesco a Expo, è uno dei più facilmente riconoscibili per l’originale combinazione tra legno e vele bianche che rimandano più ad ambienti marini che alla cornice montuosa che circonda Milano nelle giornate terse. Sorge sul ramo corto del viale principale, il cardo, e si apre al visitatore con la rampa slanciata che sale…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.