In Svizzera, la legge consente la coltivazione e la vendita di canapa 'light'. Tuttavia, non pochi enti locali vi si oppongono. Il Quotidiano della RSI racconta la storia di due ragazzi "emigrati" in altro cantone pur di avviare la loro attività.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (Quotidiano del 13.07.2018)
Canapa ‘light’ significa che contiene meno dell’1% del principio attivo THC. Ma anche in questa versione è malvista da molti Comuni, che l’osteggiano come possono, ovvero con ordinanze che ne relegano coltivazione e vendita a una certa distanza da chiese, scuole e altri punti definiti “sensibili”.
Tanto che in Canton Ticino, per fare un esempio, solo 13 persone hanno avuto luce verde per la coltivazione.
Pablo e NoèCollegamento esterno -cugini di Minusio, vicino Locarno- non sono tra queste, ma dopo alcuni tentativi sono riusciti a installarsi altrove, nel Grigioni italiano, su un terreno ora occupato da 1500 piantine e 6 specie.
“Non si butta via niente”
Qui i due ragazzi, 25 e 23 anni, mettono a frutto anche le conoscenze apprese all’Università del Gusto di Pollenzo, dove stanno terminando gli studi.
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Nel video [qui sopra], i due futuri gastronomi ci illustrano i principi di questa economia circolare, particolarmente attenta alla sostenibilità e al riutilizzo delle risorse.
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