Nascosto per ore nel bosco. Il fotografo naturalista Claudio Gotsch, originario della Val Bregaglia, è abituato a passare giornate intere nella stessa posizione. Aspettando, nel silenzio della natura e con tanta pazienza, l’animale giusto.
“Bisogna sapere dove vivono, cosa fanno. Sapere quando si addormentano, quando si alzano. Bisogna capire come avvicinarli. Tenere conto del vento, della temperatura, dei rumori, delle distanze. Per non disturbarli, sono cose che bisogna considerare ogni volta”.
Le foto di Gotsch, esposte da mercoledì alle gallerie Lumas di Basilea e di Zurigo, hanno richiesto in alcuni casi fino a 10 ore di paziente attesa. Pazienza che, però, viene premiata. In quindici anni di passione, ha immortalato in decine di migliaia di scatti la bellezza della terra engadinese.
“L’animale mi affascina perché è sempre diverso. Non è come le montagne, immobili. Le situazioni mutano sempre”.
“La mia foto preferita è quella di due caprioli. Uno maschio e uno femmina che si trovavano a soli 10, 15 metri da me. Improvvisamente si sono baciati. Un bacio vero. Ho fatto molte foto di caprioli nella mia vita, ma non ho mai fatto uno scatto così”.
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