La televisione svizzera per l’Italia

L’Unione Europea? Positiva per sei europei su 10, ma in Italia…

Il 60% dei cittadini dei 28 Stati membri ritiene che l'appartenenza del proprio paese all'UE rappresenti un "fatto positivo". In Italia la proporzione scende però al 39%, stando a un sondaggio condotto a un anno dalle elezioni europee.

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Il dato italiano è il più basso tra quello dei grandi paesi fondatori e tra i più bassi in assoluto di tutta l’Unione: solo in Croazia e in Cechia il tasso di euroscettici è più elevato.

Anche in Gran Bretagna, prossima alla Brexit, la proporzione di persone che considera positiva l’appartenenza all’UE – pari al 47% – è più alta.

Lo studio demoscopico è stato condotto da Kantar Public presso 27’601 persone nei 28 paesi dell’Unione europea.

“Evidentemente pesa moltissimo il fenomeno immigrazione”, commenta ai microfoni della Radiotelevisione svizzera Antonio Tajani, presidente del Parlamente europeo. “Gli italiani – prosegue – ritengono che l’Europa non sia stata abbastanza solidale”.

In effetti dal sondaggioCollegamento esterno emerge che per il 66% degli italiani intervistati l’immigrazione è il principale tema da affrontare nella campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento UE nel maggio 2019. A livello europeo, la priorità è invece la lotta al terrorismo (49%), seguita dalla disoccupazione giovanile (48%) e dall’immigrazione (45%).

Per Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord, il problema va più in là: “I cittadini si sentono abbandonati da questa Europa. Sono stufi di essere comandati. Ci hanno già mandato dei diktat e trattano l’Italia come una colonia”.

Partiti di protesta col vento in poppa

Un altro dato interessante evidenziato dal sondaggio è che più di un intervistato su due (il 56%) pensa che i partiti di protesta siano capaci di imporre i necessari cambiamenti nei singoli paesi. In Italia, la proporzione sale addirittura al 71%.

Il prossimo parlamento europeo (senza Gran Bretagna) avrà 705 seggi, contro i 751 attuali.

Secondo alcuni sondaggi i due gruppi storici, popolari e socialisti, potrebbero non avere più la maggioranza assoluta, dissanguati dall’euroscetticismo di destra e di sinistra.

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