Ergastolo per gli assassini dell’afroamericano Arbery
I tre uomini che poco meno di un anno fa uccisero il venticinquenne afroamericano mentre faceva jogging per le strade del suo quartiere di Brunswick, in Georgia, sono stati condannati all'ergastolo. Dopo un lungo processo la giuria lo scorso novembre li aveva giudicati colpevoli di omicidio volontario.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
Contenuto esterno
Ora il pugno duro con una sentenza esemplare che la famiglia della vittima e la comunità afroamericana hanno accolto con soddisfazione. Travis e Greg McMichael, padre e figlio di 65 e 35 anni che iniziarono una sorta di caccia all’uomo e autori materiali dell’omicidio, sono stati condannati al carcere a vita senza avere nemmeno la possibilità di richiedere in futuro la libertà condizionale. Il terzo imputato, William Bryan, 51 anni, potrà invece farlo solo dopo 30 anni di cella.
Il caso Arbery è stato uno dei più eclatanti degli ultimi tempi. Il giovane, uno studente, fu freddato dopo essere stato inseguito mentre si allenava correndo. Quando lo hanno visto passare davanti casa, Gregory McMichael, ex poliziotto, e suo figlio Travis hanno preso le loro armi, un revolver Magnum 357 e un fucile, sono saliti sul loro pickup e lo hanno inseguito.
Nel frattempo un vicino, William “Roddie” Bryan, si univa a loro filmando la scena, compresi i colpi sparati da Travis quando Arbery, ormai bloccato, tentò di afferrare l’arma.
Durante il processo gli imputati, autodefinendosi ‘vigilantes’, hanno raccontato di sospettare che il giovane avesse rubato in una casa in costruzione in cui si era fermato poco prima e di volerlo trattenere sino all’arrivo della polizia.
Per motivare gli spari che hanno ucciso il giovane, poi, gli imputati hanno tentato di imporre la linea della legittima difesa. Ma la loro tesi è stata drasticamente respinta dalla giuria.
Il caso di Ahmaud Arbery infiammò le proteste non solo negli Stati Uniti ma anche nel mondo, poco prima delle manifestazioni a livello globale seguite all’uccisione di George Floyd a Minneapolis, avvenuta nel maggio del 2020 .
Il presidente americano Joe Biden aveva parlato di omicidio a sangue freddo, mentre la vicepresidente Kamala Harris aveva sottolineato come “per nessuno in America se si è afroamericani fare allenamento dovrebbe diventare una sentenza di morte”.
Appenzello, eletta per la prima volta una donna come Landamano
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Landsgemeinde di Appenzello Interno ha eletto oggi per la prima volta una donna nel ruolo di Landamano. Si tratta della 41enne Angela Koller, rappresentante del Centro.
Aumento del 40% di episodi di razzismo in Svizzera nel 2024
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel 2024 sono stati recensiti in Svizzera 1211 casi di discriminazione razziale, 335 in più rispetto all'anno precedente, con un aumento di quasi il 40%.
Karin Keller-Sutter in Vaticano: “Cerimonia intensa e commovente”
Questo contenuto è stato pubblicato al
La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter ha definito la cerimonia funebre per papa Francesco, tenutasi oggi in Vaticano, "intensa e commovente".
Questo contenuto è stato pubblicato al
Riapre sabato alle 17 la strada del Gran San Bernardo (A21), che collega il Vallese con la Valle d'Aosta, chiusa da nove giorni al traffico a causa di una valanga.
Gran San Bernardo, ripristino terminato ma la strada resta chiusa
Questo contenuto è stato pubblicato al
I lavori di riparazione termineranno oggi, ma le operazioni di messa in sicurezza delle pareti rocciose proseguiranno anche nei prossimi giorni.
Fondi giù del 10% per le ong svizzere attive all’estero
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel 2025 e nel 2026 i contributi alle ong svizzere per la cooperazione internazionale all'estero subiranno un taglio del 10,5% rispetto al biennio precedente.
BNS: la priorità è la stabilità dei prezzi, ribadisce Schlegel
Questo contenuto è stato pubblicato al
Mantenere la stabilità dei prezzi è il compito principale della Banca nazionale svizzera. Lo ha ribadito oggi, il presidente della direzione Martin Schlegel.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.