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In Svizzera nella fase acuta della crisi scarseggiava l’anestetico

Una bottiglietta con l anestetico Propofol.
L'anestetico non è facile da produrre ed è difficile avere importanti riserve. Keystone / Richard Vogel

Durante la fase acuta della pandemia il Ticino e la Svizzera sono stati confrontati con la penuria di un farmaco, il Propofol, usato per sedare i pazienti, proprio quando il fabbisogno era molto elevato nelle cure intense.


La scarsità ha interessato tutta la Svizzera e tutte le regioni in cui c’è stato un importante numero di malati, sottolinea Alessandro Ceschi, direttore dell’Istituto di scienze farmacologiche della Svizzera italiana. L’anestetico non è infatti facile da produrre ed è difficile avere importanti riserve.

Gli ospedali ticinesi si sono comunque attivati in tempo per trovare altre soluzioni e hanno sempre avuto a disposizione farmaci sicuri ed efficaci per trattare i pazienti che ne avevano bisogno.

Il problema di approvvigionamento di questo farmaco non ha riguardato solo la Svizzera, e anche osservando quanto accadeva in altre realtà – Lombardia in primis – gli ospedali ticinesi e l’Ente ospedaliero cantonale, come detto, si sono attivati con delle soluzioni alternative. 

Ma sentiamo i dettagli nel servizio del Quotidiano:

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