Arrivi aumentati del 300% dall’inizio dell’anno, il Governo prende provvedimenti per creare nuovi centri di accoglienza. Ma non tutti sono d’accordo.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Nei primi mesi dell’anno sono state segnalate oltre 31’200 persone sbarcate sulle coste italiane. L’incremento rispetto all’anno scorso è del 300% (ma nel recente passato le cifre sono state superiori) e il Governo ha dichiarato martedì sera lo stato di emergenza in tutto il Paese, che durerà per almeno sei mesi.
A portare la proposta in Consiglio dei ministri, di fronte all’incremento dei flussi attraverso le rotte del Mediterraneo, è stato il ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci.
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Il provvedimento sbloccherà fondi e poteri che permetteranno di gestire più rapidamente le criticità emerse con il moltiplicarsi degli arrivi: 31’200 migranti dall’inizio del 2023, con un +300% rispetto all’anno scorso e tutti gli hotspot del Paese affollati.
Grazie ad un primo stanziamento di 5 milioni, poi 20 milioni per i sei mesi, il piano punterà a creare nuovi posti per l’accoglienza, dai trasferimenti di migranti ai centri di permanenza per il rimpatrio.
Nel Mediterraneo intanto gli sbarchi non si fermano, anzi. Nel fine settimana di Pasqua si sono intensificate le segnalazioni di barche in avaria e migranti in cerca di aiuto, con un crescendo di attività dei soccorritori che da venerdì a lunedì ha consentito di trarre in salvo circa 2’000 persone, alle quali si sono aggiunti altri 1’200 migranti per i quali le operazioni di soccorso erano in corso martedì nello Ionio.
Trentotto sono invece le vittime di due naufragi, uno al largo della Tunisia e l’altro in acque maltesi, e 18 i dispersi.
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