Il Partito socialista Unito del Venezuela di Nicolas Maduro ha conquistato 17 governatorati su un totale di 22 nelle elezioni amministrative, confermandosi il primo partito del Paese che versa da tempo in una grave crisi.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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Al Tavolo di opposizione democratico sono toccati solo 5 amministrazioni in un voto che considerano viziato da irregolarità. Nicolas Maduro ha definito la vittoria elettorale come una “prodezza morale e politica”.
Tibisay Lucena, presidente del Consiglio nazionale elettorale ha annunciato la vittoria dei chavisti, precisando che “con il 95,8% delle schede scrutinate ci sono già 22 Stati dove la tendenza è irreversibile”. “A partire da questo momento – ha aggiunto – la Giunta nazionale elettorale autorizza le Giunte regionali a procedere alla proclamazione dei vincitori”.
Grande partecipazione al voto
Resta ancora incerto il risultato nello Stato di Bolivar. Lucena ha anche sottolineato “la grande e inaspettata partecipazione” al voto, intorno al 61%, “che conferma a noi e a tutti i Paesi che ci hanno accompagnato in questo processo una volta di più questo talento democratico che ha tutto il popolo del Venezuela”.
“Tendo fin da ora la mano ai cinque governatori di opposizione – ha detto Maduro – per lavorare per le loro regioni”. Parlando dal Palazzo di Miraflores a Caracas, il presidente ha detto di riconoscere i risultati annunciati e ha ordinato una audizione generale per conoscere i risultati delle urne “dalla a alla z” e per calmare “le grida di frode lanciate da alcuni dirigenti della destra”.
Maduro ha infine riferito di aver ricevuto telefonate di felicitazioni per la vittoria dal presidente boliviano Evo Morales e dal calciatore argentino Diego Armando Maradona.
L’opposizione non riconosce l’esito del voto
L’opposizione venezuelana ha dichiarato che non riconosce i risultati delle elezioni regionali di ieri. “Né il Venezuela né il mondo credono alla storiella che ci hanno raccontato”, ha detto il responsabile elettorale del Tavolo dell’Unità Democratica Gerardo Blyde.
“Abbiamo chiesto ai nostri comandi regionali di verificare tutto il processo, di procedere a un auditing completo, anche negli Stati in cui siamo stati dichiarati vincitori”, ha detto Blyde, aggiungendo che “abbiamo anche chiesto ai candidati di organizzare mobilitazioni di piazza per appoggiare la nostra denuncia”, perché “stiamo vivendo un momento molto grave per la repubblica e per il Paese”.
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