Specialisti della Confederazione hanno scoperto e bloccato lo scorso luglio un attacco informatico a singoli server del Dipartimento federale della difesa. Il Consiglio federale e gli organi politici competenti sono stati informati in merito all'accaduto. Due denunce penali contro ignoti sono state sporte presso il Ministero pubblico della Confederazione.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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L’attacco è stato condotto secondo un copione ampiamente noto, utilizzando i programmi maligni della famiglia Turla. Grazie alla stretta collaborazione dei servizi competenti sono state immediatamente prese le necessarie misure di sicurezza e disposte anche analisi interne all’Amministrazione. I servizi competenti della Confederazione stanno esaminando l’accaduto.
“La Difesa” ha sporto denuncia penale e lo stesso ha fatto il Dipartimento federale degli affari esteri per le disfunzioni causate da un attacco ai sistemi informatici di un suo fornitore di servizi. Al momento – viene sottolineato nella nota – non è possibile fornire ulteriori indicazioni su questi attacchi.
Falla fra il 2014 e il 2017
Il tema della sicurezza informatica è sempre più d’attualità. Alla fine dello scorso mese era stato infatti reso noto che dal 2014 al 2017 si era prodotta una falla che avrebbe potuto permettere a utenti non autorizzati di accedere a un numero limitato di applicazioni della Confederazione. In questo caso non c’erano stati indizi di infiltrazioni, ma il governo non lo aveva potuto escludere del tutto.
Il problema era stato corretto definitivamente lo scorso febbraio. Per motivi di sicurezza non era stato divulgato l’elenco dei dipartimenti e delle applicazioni interessati. In tale occasione, siccome non esistevano indicazioni che lasciavano supporre un’infrazione penale o disciplinare, l’Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione non aveva ritenuto necessario avviare un’inchiesta amministrativa.
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