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Renzi ammette la sconfitta e se ne va

Keystone

ll segretario del Partito democratico Matteo Renzi ha deciso di lasciare la guida del partito, dopo la sconfitta elle elezioni di ieri, "sconfitta netta, chiara ed evidente". "La sconfitta ci impone di aprire una pagina nuova nel PD, ma chi ha vinto non ha i numeri per governare. Non siamo riusciti a bloccare il vento estremista", ha detto ancora Renzi, che annuncia: staremo all'opposizione.

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 marzo 2018 minuti
tvsvizzera/ATS/fra con RSI

"Noi abbiamo compiuto errori: il principale è stato non capire che è stato un errore non votare in una delle due finestre del 2017 in cui si sarebbe potuta imporre una campagna sull'agenda europea". L'altro errore - ha proseguito Renzi nella sede el PD a Roma - è stato essere stati in campagna elettorale "fin troppo tecnici, non abbiamo mostrato l'anima delle cose fatte e da fare". 

"Oggi la situazione politica è che chi ha vinto politicamente le elezioni non ha i numeri per governare, e chi è intellettualmente onesto dovrebbe riconoscere che questo problema nasce dalla vicenda referendaria. Paradossalmente si è molto discusso di personalizzazione ma non di come oggi" quelli che contestavano la riforma costituzionale "sono vittime per prime esse stesse dei loro marchingegni e della loro scelta di contestare". 

Vosto come stanno le cose, "è ovvio che io debba lasciare la guida del Partito democratico". L'assemblea nazionale del Pd sarà convocata "al termine della fase di insediamento del nuovo Parlamento e della formazione del governo".

Renzi ha ricordato tre elementi che "ci separano da Salvini e di Maio, il loro antieuropeismo, l' antipolitica e l'utilizzo dell'odio verbale. Se siamo mafiosi, corrotti, impresentabili, con le mani sporche di sangue, sapete che c'è? Fate il governo senza di noi, il nostro posto è all'opposizione...".

Da parte di Renzi, "nessuna fuga. Terminata la fase dell'insediamento del Parlamento e della formazione del governo, io farò un lavoro che mi affascina: il senatore semplice, il senatore di Firenze, Scandicci, Insigna e Impruneta".

"Il nostro posto in questa legislatura è all'opposizione. Lì ci hanno chiesto di stare i cittadini italiani e lì staremo. Il Pd è nato contro i caminetti, non diventerà la stampella di forze antisistema. Si parla spesso di forze responsabili. Saremo responsabili e la nostra responsabilità sarà di stare all'opposizione".

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