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Lanciate le elezioni federali del 2019

Libertà, indipendenza e autodeterminazione: questi sono i temi sui quali l'Unione democratica di centro intende puntare in vista delle elezioni federali del prossimo anno. I liberali, dal canto loro, hanno iniziato ad affilare le armi ribadendo l'intenzione di superare il Partito socialista e diventare così il secondo partito svizzero.

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 marzo 2018 - 20:05
tvsvizzera.it/fra con RSI
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Due partiti a congresso. Stesso tema: preparare le elezioni federali del prossimo anno. Davanti a 354 delegati, la consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher è stata eletta vicepresidente del partito. Suo padre Christoph Blocher si è invece ritirato dai vertici dell'UDC.

La posizione di Blocher come stratega del partito e quindi responsabile della campagna per le elezioni federali del 2019 è stata assegnata al consigliere nazionale bernese Adrian Amstutz. La ginevrina Céline Amaudruz è stata confermata vicepresidente, carica alla quale accede oggi anche il ticinese Marco Chiesa, che sostituisce lo zughese Thomas Aeschi.

Nel suo discorso Rösti ha lanciato la campagna in vista delle elezioni federali accusando il Consiglio federale di "nascondere (...) un avvicinamento all'Ue" nel dibattito sull'accordo quadro istituzionale tra Confederazione e Unione europea. Qualsiasi intesa del genere è "inaccettabile".

Anche Amstutz ha puntato il dito contro la maggioranza del Consiglio federale, e anche contro il Parlamento e il Tribunale federale, "che pongono il diritto internazionale al di sopra di quello elvetico". Il bernese rimprovera ai tre poteri di non applicare le iniziative democentriste sull'immigrazione e sul rinvio dei criminali stranieri accolte in votazione da popolo e Cantoni.

Liberali puntano a superare i socialisti

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Nel 2019 i liberali vogliono proprio superare il PS e diventare il secondo partito svizzero dietro all'Unione democratica di centro.

Ma il congresso ha discusso anche di molto altro. Tra l'altro, è stato discusso il documento che si occupa della cybersicurezza. Il partito ha sottolineato che in Svizzera mancano le strutture adeguate e una strategia globale chiara in materia. Per il partito sarebbe necessario creare un centro federale di competenze e dotare l'esercito di una unità speciale.

Il terzo e ultimo punto del "radar sulla sicurezza" riguarda il terrorismo e l'estremismo jihadista. Malgrado gli strumenti di lotta contro questi fenomeni siano numerosi, il PLR vedrebbe di buon occhio la creazione di una norma penale in materia.

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