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Sarà riattivata la vecchia centrale atomica di Beznau

La centrale atomica di Beznau a Döttingen (Canton Argovia), ferma da tre anni, può riprendere la sua attività. Lo ha stabilito l’autorità federale di controllo per la quale l’accensione del reattore numero 1 non comporta rischi per la sicurezza.

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La più vecchia centrale atomica al mondo era ferma dal marzo del 2015, quando nel corso di una revisione dell’impianto erano state scoperte “irregolarità”, vale a dire 925 microfessure di circa sette millimetri di diametro nella struttura di contenimento. 

Il direttore dell’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) Hans Wanner ha rilevato nel corso di una conferenza stampa a Brugg (AG) che il gestore Axpo, che ha fornito tutte le indicazioni richieste, potrà concludere la revisione interrotta nel 2015 e riattivare in modo graduale la centrale.

In proposito Axpo ha precisato che tutti i test effettuati sull’involucro del reattore, comprese analisi microscopiche sulla composizione dell’acciaio, hanno confermato le ipotesi di partenza e cioè che le microfissure risalgono alla fabbricazione del contenitore (nel 1965 in Francia) e non sono state generate durante l’esercizio dell’impianto.

Il ceo dell’azienda elettrica Andrew Walo ha spiegato che gli esami e gli oneri provocati dalla necessità di ricorrere ad altri fornitori hanno comportato costi per 350 milioni di franchi. Il dirigente ha aggiunto che si prevede di mantenere in esercizio il reattore numero 1 fino al 2030.

Non si sono fatte attendere le reazioni di partiti e ambientalisti alla decisione dell’Ispettorato federale, definita “irresponsabile” dai Verdi svizzeri, per i quali la centrale “decrepita” non potrà mai essere adeguata agli attuali standard tecnologici.

Per Greenpeace Beznau continuerà a “minacciare la popolazione svizzera per decenni” mentre i socialisti giudicano la scelta intempestiva, antieconomica e penalizzante per lo sviluppo delle fonti rinnovabili in un paese che ha tendenzialmente un esubero di produzione energetica.

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