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Verso la paralisi dell’amministrazione USA

Corsa contro il tempo al Congresso americano per evitare che alla mezzanotte di oggi, venerdì, scatti lo "shutdown", ossia la paralisi delle attività amministrative. I leader repubblicani al Congresso stanno rafforzando i loro sforzi per approvare una proroga temporanea della legge di bilancio sino a metà febbraio, la terza dallo scorso ottobre, dopo il mancato accordo con i democratici.

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Già a picco nei sondaggi, Donald Trump rischia di chiudere il suo primo anno di presidenza anche con un imbarazzante shutdown, ossia la chiusura degli uffici amministrativi federali, partendo da quelli meno essenziali. Sarebbe il primo con un partito che controlla entrambi i rami del parlamento. L’ultima “serrata” obbligata, durata 16 giorni, si verificò nel 2013, quando i repubblicani tentarono di cambiare l’Obamacare.

Ora sono i democratici sulle barricate, perché non è stato raggiunto un accordo sui dreamer dopo che Trump ha cancellato il programma di Obama per la loro protezione, né su altre loro priorità, come il rinnovo della copertura sanitaria per nove milioni di bambini. 

Ieri la Camera ha approvato con 230 sì contro 197 no un rifinanziamento breve, il terzo da ottobre, della legge di bilancio per evitare lo shutdown dalla mezzanotte di oggi (le 6 di domani mattina in Svizzera). I repubblicani sono riusciti a fare quadrato solo dopo che lo speaker Paul Ryan ha promesso ad un influente blocco di conservatori di votare in futuro provvedimenti separati per rafforzare le forze armate e inasprire le leggi sull’immigrazione. 

Diverso lo scenario al Senato, chiamato a votare oggi e dove il Grand Old Party, avendo solo 51 dei 60 voti necessari, ha bisogno dei dem, rimasti però fermi sulle loro posizioni. Trump ha quindi rinviato all’ultimo momento la partenza per la sua residenza di Mar-a-Lago, dove nel weekend è in programma una serata di festeggiamenti per il suo primo anno alla Casa Bianca che potrebbe diventare amara.

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Pressing del presidente

Il presidente ha fatto pressing in vari modi, con telefonate e tweet in cui ha accusato i democratici di volere “l’immigrazione illegale e confini deboli”. Poi ha giocato l’ultima carta, invitando alla Casa Bianca il leader dem al Senato Charles Schumer per tentare di raggiungere un accordo in extremis ed evitare lo shutdown. Nel frattempo l’amministrazione si è preparata al peggio e i vari rami del governo sono stati messi in allerta per preparare piani di emergenza.


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