Dopo una nuova perizia il procuratore pubblico chiede l’assoluzione per i sei poliziotti alla sbarra a Renens (Losanna) per la morte di un indiziato nel 2018.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Colpo di scena lunedì al processo che si celebra nel Canton Vaud per il decesso di un presunto spacciatore nigeriano avvenuto durante il suo arresto. Il ministero pubblico vodese ha ritirato l’accusa di omicidio colposo e chiesto l’assoluzione degli imputati che rischiavano una condanna fino a tre anni di detenzione.
Nella requisitoria davanti al Tribunale correzionale distrettuale di Renens (Losanna) il procuratore Laurent Maye ha rinunciato all’imputazione contenuta nell’atto d’accusa emanato dopo 5 anni di indagini.
Gli agenti hanno effettivamente “violato le regole di prudenza” del manuale di polizia svizzero tenendo l’uomo di colore sulla pancia a lungo dopo averlo ammanettato ma non esisterebbe un nesso causale tra la violazione di queste prescrizioni e il decesso del presunto spacciatore.
Secondo le istruzioni di polizia, la posizione del fermato va cambiata rapidamente e, stando alle registrazioni radio, il 40enne è rimasto prono per tre minuti prima di perdere conoscenza. Tuttavia, è impossibile affermare che questa posizione abbia causato la sua morte, ha affermato Laurent Maye.
A sostegno della sua nuova tesi, il procuratore ha fatto riferimento agli esami medico-legali, che non hanno potuto stabilire con certezza le ragioni dell’arresto cardiorespiratorio dell’indagato. Il decesso, stando alla perizia, avrebbe infatti una ragione “multifattoriale”. Poiché non esiste un nesso causale, Maye ha concluso che gli agenti di polizia non possono essere condannati.
Il 40enne era stato arrestato il 28 febbraio 2018 durante un controllo nell’ambito della lotta alla droga nei pressi della stazione di Losanna. Ha opposto resistenza e sei agenti erano intervenuti per arrestarlo.
Dopo essere stato tenuto a pancia in giù, ha perso conoscenza. Ricoverato all’ospedale universitario vodese (CHUV), è morto il giorno successivo.
Questo fatto aveva suscitato nella capitale del Canton Vaud un’ondata di proteste e manifestazioni contro l’operato della polizia.
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