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Dal Cervino al Monterosa in infradito

Si intensificheranno i collegamenti in funivia all ombra del Cervino (e non solo).
Si intensificheranno i collegamenti in funivia all'ombra del Cervino (e non solo). Keystone / Jean-christophe Bott

Una nuova funivia per unire 365 giorni all'anno cinque valli, tre regioni, cinque comprensori e due nazioni: Italia e Svizzera.

Cinque valli (Valtournenche, la Val d’Ayas, la valle di Gressoney, la valle di Alagna e quella di Zermatt), tre regioni (Valle d’Aosta, Piemonte e Vallese) e cinque comprensori (Zermatt, Cervinia-Valtournenche, Champoluc, Gressoney e Alagna) 365 giorni all’anno: sono questi i grandi numeri di un nuovo collegamento che si sta pensando tra Italia e Svizzera.

Il progetto, il cui studio di fattibilità si concluderà a breve, prevede di costruire una funivia nel vallone tra il Colle delle Cime Bianche e Frachey, ovvero tra il comprensorio del Cervino e quello del Monte Rosa. Un trait d’union che darebbe vita a un comprensorio sciistico con 580 chilometri di piste, il più grande d’Europa ed il terzo al mondo.

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Il piccolo Cervino già oggi attira 1 milioni di turisti all’anno. E secondo molti studi del settore, nei prossimi decenni si assisterà all’arrivo crescente (si attende un +12% in questo segmento) di turisti dai Paesi emergenti, soprattutto dell’Asia, desiderosi di scoprire le città e di ammirare le Alpi.

Questo collegamento permetterebbe a chiunque – d’estate e d’inverno, a piedi o con gli sci – di ammirare comodamente seduti sugli impianti di risalita un panorama unico, con vista su 38 delle 82 vette alpine sopra i 4’000 metri: dal Monte Rosa al Cervino, dal Gran Combin al Weisshorn fino al Monte Bianco e al Monviso. Per dirla con una battuta, si potrebbe andare in infradito e mountain bike da Alagna a Zermatt.

Gli impianti dei comprensori oggi generano circa 80 milioni di euro all’anno, con un indotto indiretto di circa 640 milioni di euro annui. Nella visione del comitato promotore, l’ente Cervino Monterosa ParadiseCollegamento esterno (CMP), sarebbe dunque una risposta concreta alla crisi che stanno vivendo le vallate alpine, confrontate un pò ovunque con la mancanza di posti di lavoro e lo spopolamento, soprattutto di giovani.

Inoltre questo progetto – un po’ come la funivia che il Canton Ticino intende realizzare tra la Leventina e la VallemaggiaCollegamento esterno – si pone un altro obiettivo ambizioso: quello di unire ancora di più le comunità montane.

Gli ambienti ecologisti locali però già preannunciano battaglia, visto che la vallata delle Cime Bianche è in buona parte inserita in area Natura 2000 e sottoposta a regime speciale di protezione.

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