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Omeopatia? Nient'altro che zuccherini, eppure...

Mentre studi scientifici ribadiscono l'assenza di azione curativa dei "rimedi", molti pazienti continuano a farne uso.

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 ottobre 2015 - 16:13
RSI, Patti Chiari


Arnica, belladonna, iperico: sapete cosa sono? Rimedi omeopatici. I cosiddetti globulini (o gocce) che sempre più pazienti utilizzano per curarsi. In Svizzera, sono riconosciuti dalle assicurazioni malattia e tutti contribuiamo a pagare i costi di chi si cura con questa medicina alternativa.

Studi e ricerche pubblicati sulle più autorevoli riviste scientifiche, però, ribadiscono: questi rimedi non guariscono e altro non sono che zuccherini (o gocce d'acqua).

Sapete, ad esempio, quanto resta del principio attivo in un prodotto omeopatico anti-influenzale CH200, alla fine delle 200 diluizioni?

Eppure molti pazienti, medici e farmacisti li usano, li vendono, li prescrivono e, cosa più importante, ne sono soddisfatti. Dicono che curano tutto, anche il cancro. Per questo Patti chiari ha analizzato le cartelle cliniche di chi ha curato il tumore con l'omeopatia.

Nella nostra inchiesta ci chiediamo anche quali siamo i principi attivi, come vengono prodotti, quali sono gli effetti collaterali e perché la comunità scientifica mette in dubbio la loro efficacia quando tanti ne sperimentano i benefici.

La discussione prosegue in studio con il Dr. Silvio Garattini, Dir. Ist. Ricerche farmacologiche Mario Negri; il Dr. Dario Spinedi, responsabile reparto omeopatia Clinica Santa Croce Orselina; Monika Fischer, del Centro omeopatia classica e le consumatrici Edda Zoppi e Patrizia Bruno.

Per una selezione di link sull'omeopatia, clicca quiLink esterno.

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