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Giovane a processo per tentata strage

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È in questa scuola di Bellinzona, frequentata da oltre 1'200 studenti, che il 21enne aveva minacciato di passare dalle parole ai fatti. © Keystone / Ti-press

L'imputato, che si professa innocente, era stato arrestato due anni fa con l'accusa di voler compiere una strage nella sua scuola a Bellinzona.

I fatti risalgono al maggio del 2018 e avevano scosso il cantone Ticino: l’allora 19enne aveva espresso minacce di morte sulle reti sociali, pubblicando tra le altre cose una sua foto mentre imbracciava un kalashnikov. I compagni lo avevano segnalato agli insegnanti, che avevano a loro volta avvertito la polizia. Dopo un breve periodo di osservazione, le forze dell’ordine erano intervenute, sequestrando nella casa del sospetto una ventina di armi, tra fucili e pistole, nonché un coltello e una tenuta da combattimento.

A due anni di distanza, mercoledì si è aperto il processo davanti alla Corte delle Assise criminali, riunita per l’occasione nel Palazzo dei congressi di Lugano. L’uomo – ricoverato da tempo in clinica psichiatrica e che dal 25 luglio 2018 si trova in regime di esecuzione anticipata della pena – è accusato di atti preparatori punibili di assassinio plurimo (subordinatamente omicidio plurimo) e di ripetuta infrazione alla Legge federale sulle armi. Rischia fino a cinque anni di carcere.

Secondo l’atto di accusa, l’imputato avrebbe voluto colpire il 15 maggio 2018, durante la sessione di esami alla quale anche lui avrebbe dovuto partecipare, per uccidere docenti, allievi e personale di servizio della Scuola cantonale di commercio di Bellinzona. La strage sarebbe stata pianificata per settimane o addirittura per mesi, stando al procuratore pubblico Arturo Garzoni.

L’uomo ha da parte sua sempre dichiarato di non aver voluto compiere una strage. La perizia psichiatrica ordinata per chiarire il suo stato di salute aveva identificato una scemata responsabilità. I dibattimenti dovrebbero durare tre giorni.

Ecco quanto è emerso durante il primo giorno del processo

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tvsvizzera.it/mar con RSI (Quotidiano dell’1.7.2020)

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