La televisione svizzera per l’Italia

Credit Suisse, bocciate di nuovo le garanzie della Confederazione

Non ci sono i numeri
Non ci sono i numeri © Keystone / Alessandro Della Valle

Il Consiglio nazionale rigetta anche il compromesso proposto dal Consiglio degli Stati. Ma il rifiuto parlamentare non blocca la concessione di 109 miliardi garantiti dal Governo.

Il piano del Governo federale – messo a punto in sinergia con la Banca nazionale (BNS) e l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) – per il salvataggio di Credit Suisse non ha ottenuto il consenso del parlamento, o almeno della Camera del popolo.

Contenuto esterno

Il Nazionale ha infatti nuovamente bocciato, a differenza dell’altra Camera, i crediti d’impegno di 109 miliardi assunti dalla Confederazione in relazione all’acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS.

Salta il compromesso

Per sbrogliare la matassa i senatori aveva inserito nel decreto la richiesta al l’esecutivo di modificare la legge sulle banche allo scopo di inasprire le norme degli istituti di credito di rilevanza sistemica (“too big to fail”, troppo grandi per fallire).

Venendo incontro alle richieste del Nazionale, dove la maggioranza formata da UDC (destra ultraconservatrice) e sinistra (Socialisti e Verdi) ha aspramente criticato l’operato della dirigenza di Credit Suisse, era stato proposto di aumentare il capitale proprio e di limitare i bonus dei dirigenti dei colossi bancari.

Il primo credito d’impegno riguarda una garanzia sul rischio di insolvenza di 100 miliardi che la Confederazione metterà a disposizione della BNS. Si tratta di un credito privilegiato nel senso che in caso di fallimento di Credit Suisse prevarrà sugli altri creditori (ad eccezione di salari, oneri sociali e alcuni altri impegni privilegiati). Il secondo credito è una garanzia a UBS per eventuali perdite derivanti dalla vendita degli attivi del Credit Suisse pari a 9 miliardi. Questa garanzia verrebbe applicata solo se le perdite per UBS saranno superiori a 5 miliardi.

Ma la formulazione non ha convinto i due schieramenti, che in sostanza non hanno voluto accordare il loro avallo politico a un’operazione che in definitiva finisce per assolvere il management della banca in crisi. Nei loro interventi gli e le esponenti dei tre partiti hanno costantemente evocato il salvataggio di UBS nel 2008, in seguito al quale sono state adottate delle norme che alla prova dei fatti si sono rivelate assolutamente inefficaci.

Contenuto esterno

Da parte sua la responsabile del Dipartimento federale delle finanze, Karin Keller-Sutter, ha evidenziato che il Governo si sta già muovendo in quella direzione, come del resto previsto dall’accordo internazionale “Basilea 3” che ha lo scopo di aumentare la soglia del capitale proprio delle banche.

Per quel che concerne i bonus, ha aggiunto la consigliera federale, il Consiglio federale sottoporrà al Parlamento un disegno di legge. Ma il suo intervento non è riuscito a far cambiare idea agli oppositori del progetto.

Contenuto esterno

La situazione non muta

Il diniego parlamentare non inficia però le due garanzie (per un totale di 109 miliardi di franchi) che sono state approvate dal Governo federale, dopo il via libera della Delegazione delle finanze del Parlamento, in virtù del diritto d’urgenza e sono quindi a tutti gli effetti giuridicamente vincolanti (anche se sul punto di vista formale non sul piano del diritto ordinario).

Il voto del Consiglio nazionale è stato criticato da Economiesuisse, l’organizzazione mantello delle imprese, secondo cui UDC, PS e Verdi “non si siano assunti le loro responsabilità in questa crisi”, aumentando l’incertezza per la piazza economica nazionale e mettendo in pericolo la concordanza su cui si basa il successo svizzero. Non c’era altra soluzione, ha aggiunto Economiesuisse per la quale la stabilizzazione della situazione deve essere una priorità assoluta.

Contenuto esterno





Attualità

insegna UBS

Altri sviluppi

UBS, Credit Suisse, Julius Bär e LGT multate a Singapore

Questo contenuto è stato pubblicato al L'autorità di vigilanza dei mercati di Singapore ha multato nove banche per violazione delle norme antiriciclaggio. Tra gli istituti sanzionati figurano UBS, Credit Suisse, Julius Bär e LGT del Liechtenstein.

Di più UBS, Credit Suisse, Julius Bär e LGT multate a Singapore
Andrea Gmür-Schönenberger

Altri sviluppi

Chiesto un miliardo in più per l’esercito

Questo contenuto è stato pubblicato al L'esercito svizzero dovrebbe disporre di un miliardo di franchi in più per le munizioni destinate ai sistemi di difesa terra-aria (DTA).

Di più Chiesto un miliardo in più per l’esercito
colona di fumo

Altri sviluppi

Esplosione in un distributore a Roma, 40 feriti

Questo contenuto è stato pubblicato al Una esplosione ha scosso questa mattina il quartiere Prenestino di Roma ma l'impatto è stato talmente violento che il boato si è sentito in molte zone della capitale italiana.

Di più Esplosione in un distributore a Roma, 40 feriti
gioelli in oro

Altri sviluppi

L’Italia smantella un traffico di metalli preziosi verso la Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Gli investigatori italiani hanno annunciato venerdì di aver smantellato un traffico di 600 chili di oro e argento verso la Svizzera. Diciassette persone sono state rinviate a giudizio in un caso che ha fruttato oltre 26 milioni di euro ai suoi autori.

Di più L’Italia smantella un traffico di metalli preziosi verso la Svizzera
il segretario di Stato della migrazione, Vincenzo Mascioli,

Altri sviluppi

Basta ai centri speciali per richiedenti l’asilo renitenti

Questo contenuto è stato pubblicato al Secondo il segretario di Stato della migrazione, Vincenzo Mascioli, in futuro non dovrebbero più esserci centri speciali per richiedenti asilo renitenti. Tuttavia, a suo avviso, il fatto di separare gli elementi problematici dagli altri asilanti rimane una buona cosa.

Di più Basta ai centri speciali per richiedenti l’asilo renitenti
persone sotto una struttura che spruzza acqua dall'alto

Altri sviluppi

La densità edilizia non rende necessariamente le città più calde

Questo contenuto è stato pubblicato al L'edilizia ad alta densità non comporta necessariamente un aumento del calore nelle città. L'importante è come vengono organizzati gli spazi, afferma un ricercatore del Politecnico federale di Zurigo (ETH).

Di più La densità edilizia non rende necessariamente le città più calde
reattori centrale nucleare di beznau

Altri sviluppi

Troppo caldo per il nucleare: Beznau si ferma

Questo contenuto è stato pubblicato al La centrale nucleare di Beznau, nel canton Argovia, è stata completamente spenta a causa del caldo. Ieri sera è stato fermato anche il secondo reattore, ha comunicato oggi il gestore Axpo.

Di più Troppo caldo per il nucleare: Beznau si ferma
libretti di permessi di soggiorno

Altri sviluppi

Un ritratto dell’immigrazione dal 1966 per guardare al futuro

Questo contenuto è stato pubblicato al Uno studio mostra che il 60% dell persone immigrate con permesso B o C in Svizzera ha una formazione universitaria. Il profilo tipico è giovane, qualificato e resta solo pochi anni: la sfida è trattenerli.

Di più Un ritratto dell’immigrazione dal 1966 per guardare al futuro
casa sepolta da rocce

Altri sviluppi

A un anno dall’alluvione, “la Mesolcina si è rimboccata le maniche”

Questo contenuto è stato pubblicato al Il vallo di protezione di Sorte nel Comune di Lostallo (canton Grigioni) proteggerà la frazione in modo completo, hanno detto oggi le autorità in una conferenza stampa a un anno dall'alluvione. I costi per il ripristino lievitano ancora e ammontano a quasi 84,2 milioni.

Di più A un anno dall’alluvione, “la Mesolcina si è rimboccata le maniche”

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR