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Da oggi nuovo giro di vite contro il coronavirus

persone con mascherina attendono un treno
Da lunedì la mascherina è obbligatorio non solo sui trasporti pubblici, ma anche nelle stazioni e alle fermate di tram e autobus. Keystone / Laurent Gillieron

Per cercare di arginare la seconda ondata della pandemia, il Governo svizzero ha adottato domenica un pacchetto di misure, in vigore in tutto il paese da lunedì.

I provvedimenti erano già stati anticipati venerdì, ma l’ufficialità è arrivata solo domenica, al termine di una riunione urgente del Governo. Di fronte al rapido incremento di contagi da Covid-19, le autorità federali hanno rafforzato le misure di contenimento.

Questi i principali punti in vigore da lunedì:

  • Obbligo di indossare la mascherina in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico, nonché nelle stazioni o alle fermate di tram e autobus
  • Divieto di assembramenti di più di 15 persone nello spazio pubblico
  • Consumazioni in bar e ristoranti solo stando seduti

Con queste misure, il Governo ha così unificato la prassi in tutto il territorio nazionale. Alcuni cantoni, infatti, prevedevano già provvedimenti simili. A seconda della situazione sul territorio, i cantoni possono però andare anche più in là. A Berna, ad esempio, le autorità cantonali hanno deciso di vietare manifestazioni con più di 1’000 persone, soglia che era stata abolita il primo ottobre scorso.

Il Consiglio federale raccomanda inoltre ai datori di lavoro di fare capo il più possibile al telelavoro, per evitare spostamenti importanti di persone nelle ore di punta.

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“Un test per tutta la società”

“Durante quest’ultima settimana, il numero di contagi è raddoppiato”, ha sottolineato in conferenza stampa la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga. “Ogni giorno conta”, ha aggiunto invitando la popolazione alla prudenza, ma evidenziando nello stesso tempo che il Governo non intende impedire la vita economica e sociale.

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Il ministro della sanità Alain Berset ha dal canto suo lanciato un appello a rimandare le feste di famiglia “a tempi migliori”. Il numero di ricoveri ha iniziato ad aumentare e gli effetti delle nuove contagioni si vedranno entro due e quattro settimane. “La seconda ondata è arrivata prima e più forte del previsto, ma siamo preparati ad affrontarla”, ha cercato di rassicurare Berset.

Il ministro della sanità non ha nascosto che la situazione è preoccupante, sottolineando però che non bisogna “aver paura bensì rispettare questa evoluzione”. La popolazione – ha aggiunto – deve fare la sua parte, affinché il Governo non sia costretto a prendere misure “più drastiche”. “È un test per tutta la nostra società”, ha concluso Berset.

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Le reazioni non si sono fatte naturalmente attendere. Il mondo medico e sanitario avrebbe auspicato misure un po’ più incisive, estendendo ad esempio l’obbligo della mascherina al luogo di lavoro. L’Unione svizzera delle arti e mestieri, che rappresenta in particolare le piccole e medie imprese, si dice dal canto suo soddisfatta per il fatto che non sia stato introdotto l’obbligo del telelavoro.

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tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 19.10.2020)


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