Elezioni in Italia: Vittorio Feltri e Claudio Del Frate concordano sul fatto che, il 5 marzo, il risveglio nella realtà sarà duro.
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Simone Della Ripa
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Le parole più usate dai maggiori quotidiani italiani in questi ultimi giorni di campagna elettorale sono “caos, incertezza, instabilità, confusione, inciucio”. Il riferimento non è tanto – o non solo – ai toni sguaiati di queste ultime battute alla ricerca di qualche voto in più, ma soprattutto al post elezioni. Il riferimento è a ciò che accadrà dopo il 4 marzo. Anche Vittorio Feltri, direttore del quotidiano “Libero” e Claudio Del Frate, storico corrispondente lombardo del Corriere della Sera, non hanno usato mezze misure nel presagire la nuova fase politica italiana.
Secondo i due giornalisti, che guardano il Belpaese da un osservatorio privilegiato avendo pure contatti professionali diretti con chi fa politica, aumenta la possibilità che si costituisca un Governo “di scopo”, che magari duri un anno o due, il tempo di modificare una legge che consegna un voto “tripolare”, senza la possibilità di avere maggioranze stabili per legiferare su temi di cui in Italia si discute da decenni ormai. Un Governo creato a tavolino, frutto di un accordo tra Forza Italia e Partito Democratico, accordo che molti nelle redazioni dei grandi giornali danno come già fatto e che i diretti interessati non fanno molto per smentire.
I giornali, il modo di raccontare questa campagna elettorale o fatti che si vogliono ad essa collegare come quelli di sangue a Macerata, secondo Feltri non hanno un potere diretto sulle decisioni di voto: sollecitano gli “umori elettorali” ma poi, secondo il decano dei giornalisti italiani, il popolo deciderà poi davvero solo nell’ultima settimana. Più dei giornali, dice, può la televisione che talvolta amplifica quanto scrivono i giornali che stanno vivendo, per contro, un momento di profonda crisi. Secondo Del Frate c’è stata una campagna elettorale “becera”, aiutata anche dai social network, Facebook sopra tutti, che ha alimentato con una serie di fake news un clima di odio ed intolleranza pericoloso. Hanno il potere di amplificare promesse elettorali che, secondo il cronista del giornale di Via Solferino, saranno irrealizzabili da qualunque coalizione dovesse uscire vincitrice dalle urne.
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