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Corruzione, si dimette il cancelliere austriaco Kurz

Bufera sull enfant prodige dei popolari austriaci.
Bufera sull'enfant prodige dei popolari austriaci. Keystone / Herbert Neubauer

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, al centro di un'inchiesta per sospetta corruzione, ha annunciato sabato sera le sue dimissioni.

Finora il leader popolare aveva rifiutato di fare un passo indietro, denunciando “accuse artificiali” nei suoi confronti ma i Verdi, alleati di minoranza nel suo esecutivo, hanno accentuato le loro pressioni dalla comunicazione mercoledì scorso dell’indagine da parte della procura.

Venerdì il vicecancelliere, l’ecologista Werner Kogler, aveva affermato che Sebastian Kurz non era “più idoneo ad esercitare le sue funzioni” e che i conservatori (ÖVP) devono ora proporre un nome “irreprensibile”. Intanto il Parlamento si riunirà martedì in sessione straordinaria per pronunciarsi su una mozione di sfiducia depositata dall’opposizione.

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Il cancelliere 35enne è sospettato di aver utilizzato fondi pubblici per ottenere una copertura mediatica a lui favorevole. Per la Procura alcuni articoli elogiativi e alcune indagini d’opinione “parzialmente manipolate”, apparsi tra il 2016 e il 2018, sarebbero stati pubblicati in cambio di spazi pubblicitari da parte del ministro delle Finanze, vicino a Sebastian Kurz.

Insieme al cancelliere, nove altri indagati, così come tre associazioni, sono finiti nell’inchiesta che ha portato mercoledì scorso a perquisizioni nella sede del Partito popolare e dello stesso governo.  

Dopo aver ricoperto la carica di ministro degli Esteri, Sebastian Kurz ha assunto la carica di capo del governo nel 2017 con gli estremisti di destra dell’Fpö, formazione travolta successivamente dallo scandalo Ibizagate.

Nel gennaio 2020 ha poi inaugurato un altro esecutivo, in coalizione con i Verdi, con i quali però sono emerse numerose divergenze.

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