Corno delle Alpi, intervista al maestro Pot
Gérald Pot costruisce e suona, da 44 anni, questi strumenti simbolo delle montagne svizzere; è uno degli ultimi artigiani del settore, e ce ne svela i segreti
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Corno delle Alpi, intervista al maestro Pot
In questo 1° d’agosto non poteva mancare il corno delle Alpi. Incontriamo uno dei suoi grandi maestri, Gérald Pot, che suona e costruisce corni da 44 anni nel canton Vallese.
Il nostro incontro inizia con la vestizione dell’abito tradizionale, imprescindibile: “È un costume che va portato con sentimento”, spiega Pot, “perché chi lo indossa rappresenta il folklore svizzero”.
Il maestro -che in passato si è esibito a Parigi, a Mosca, in America e alla Royal Albert Hall di Londra- ci mostra come il corno alpino possa essere suonato con diverse tecniche respiratorie.
Poi illustra le fasi di una creazione che dura circa 80 ore, per uno strumento in legno d’abete rosso che costerà al minimo 4000 franchi. Il doppio, ad esempio, di un corno delle Alpi costruito in serie in Polonia.
Da Pot, invece, “ogni corno delle Alpi ha la sua personalità”.
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